Il 18 gennaio 2009, alle 9:35 del mattino, i Talebani hanno lanciato una serie di attacchi contro il centro di Kabul – proprio nel giorno in cui il gabinetto del presidente Hamid Karzai doveva prestare giuramento. Secondo il Ministero degli Interni Afgano negli scontri sono morti cinque agenti di sicurezza e sette terroristi talebani.
Il portavoce dei Talebani, Zabiullah Mijahud, inizialmente ha dichiarato che i terroristi suicidi schierati nell’attacco erano venti, ma le forze di sicurezza afgane ne hanno individuati solo undici. C’è senz’altro la possibilità che alcuni Talebani siano riusciti a scappare, ma è comunque più probabile che siano stati tutti uccisi dalle forze di sicurezza afgane e che Mijahud abbia mentito per sviare le indagini e creare il panico fra i soldati.
I terroristi hanno dapprima fatto esplodere un’autobomba nei pressi del palazzo presidenziale e poi hanno preso d’assalto numerosi edifici nel centro della città – fra cui un centro commerciale, una banca e diversi ministeri (
vedi mappa a lato). Secondo le forze di sicurezza afgane, i Talebani hanno lanciato anche diversi razzi contro la capitale.
Nonostante l’effetto sorpresa, l’attacco dei Talebani non ha sortito gli effetti desiderati nei termini di feriti e pubblicità: infatti le forze di sicurezza afgane hanno impedito ai terroristi di creare troppi danni e il numero dei morti è stato piuttosto limitato. I Talebani hanno però dimostrato ancora una volta di essere capaci di lanciare attacchi mortali contro il cuore della capitale – roccaforte delle forze della NATO e del governo afgano - anche in pieno giorno.
In realtà sia i Talebani che le forze della coalizione sono forti in alcune zone e deboli in altre:
· i Talebani sono particolarmente forti nelle aree meridionali e orientali del paese, verso il confine con il Pakistan, ma non controllano la regione intorno a Kabul;
· le forze della coalizione controllano i grandi centri abitati, ma non controllano in maniera efficace le campagne, tuttora controllate in larga parte dai Talebani.
Per questa ragione
i Talebani riescono a organizzare attacchi sporadici contro la capitale, ma non sono abbastanza forti da esercitare davvero il potere fino a Kabul.
I Talebani giocano in casa e hanno il tempo dalla loro, quindi
non si attiveranno per sconfiggere gli Americani sul terreno - dato che prima o poi lasceranno l’Afghanistan, proprio come hanno fatto gli Inglesi e i Russi in passato –
però faranno e fanno di tutto per rendergli la vita impossibile e accelerare il piano di ritiro.
A cura di Davide Meinero
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