Il 21 gennaio 2009 la milizia jihadista somala al Shabaab ha minacciato sul suo sito internet di attaccare il Kenia. I jihadisti somali hanno più volte minacciato il governo keniota negli ultimi anni perché continua ad appoggiare il Governo Federale Transnazionale che ha sede a Mogadiscio.
Nelle ultime settimane la tensione fra il governo keniota e la popolazione somala che abita in Kenia si è fatta più intensa, specialmente dopo gli scontri fra Cristiani e Musulmani del 15 gennaio scorso, quando i Somali hanno sventolato le bandiere di al Shabaab. La rivolta è iniziata dopo che la polizia aveva cercato bloccare una protesta in favore del predicatore jihadista giamaicano Abdullah al-Faisal – che era entrato clandestinamente nel paese.
Al Shabaab non ha la forza di invadere il Kenia, dal momento che dispone soltanto di circa 3.000 guerriglieri,
ma potrebbe fomentare l’instabilità a Nairobi spingendo gli agenti infiltrati nella capitale - che si nascondono nelle comunità somale della Nigeria –
a scatenare attentati terroristici su suolo nigeriano. In ogni caso una decisione simile sarebbe controproducente, perché
spingerebbe il governo keniota ad annientare la rete di al Shabaab in Nigeria - che si occupa di raccogliere fondi e informazioni di intelligence sui movimenti degli avversari nella regione.
Inoltre dopo la rivolta del 15 gennaio scorso l’insofferenza dei Kenioti verso i Somali ha continuato a crescere, ed è quindi improbabile che al Shabaab decida di lanciare un’operazione che potrebbe inficiare ulteriormente la sua posizione in loco.
A cura di Davide Meinero
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