di Tawfik Hamid
Lo scrittore è un pensatore islamico e un riformista che una volta faceva parte dell’organizzazione terroristica Jamat-e-Islami con Ayman al-Zawahiri (successivamente diventato il numero due di al Qaeda). Attualmente è il presidente del dipartimento di Studi sull’Estremismo Islamico all’Istituto Potomac per gli Studi Politici. Questo articolo è stato scritto per il Jerusalem Post. Eccone una traduzione riassuntiva.
Il principale ostacolo alla pace fra Israele e i Palestinesi è la diffusa presenza dell’estremismo islamico, che promuove l’odio verso gli Ebrei nel mondo musulmano. È piuttosto difficile – se non impossibile – avere pace nella regione fino a quando gli studiosi islamici continueranno a insegnare che gli Ebrei sono maiali o scimmie, e che i Musulmani devono sterminarli prima del giorno del giudizio. Per porre un freno all’antisemitismo dilagante all’interno del mondo islamico è dunque necessario sconfiggere l’estremismo islamico. Tant’è vero che gli attentati suicidi contro gli Ebrei sono stati condotti da Arabi musulmani, non da Arabi cristiani o seguaci di altre fedi.
I movimenti islamici radicali che promuovono il jihad e si oppongono a soluzioni pacifiche del conflitto sono stati appoggiati e ispirati dalla Repubblica Islamica in diversi modi. Il successo della Rivoluzione Islamica, che ha rimpiazzato un regime secolare e laico con un sistema islamico, ha incoraggiato molti Islamici a intraprendere la via del fondamentalismo, e ancora oggi fornisce loro un modello da seguire nel cammino verso la conquista del potere.
È dunque necessario sconfiggere il regime iraniano e provare che il sistema su cui si basa è fallimentare, per screditare il radicalismo islamico. Inoltre sconfiggendo il regime islamico è possibile ridurre – almeno in parte – la capacità operativa di organizzazioni militanti come Hamas ed Hezbollah, che si rifiutano di firmare la pace con Israele su basi religiose e sopravvivono grazie agli aiuti finanziari provenienti da Teheran. La sconfitta della Repubblica Islamica indebolirebbe molto le finanze di questi gruppi estremisti e permetterebbe a politici meno radicali e più abili di emergere nella scena politica mediorientale.
Sappiamo che centinaia di ragazzi iraniani di dieci anni sono stati mandati a morire al fronte durante la guerra Iran/Iraq dal fondatore delle Repubblica Islamica, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini, che distribuì loro chiavi di plastic per aprire le porti del paradiso nel caso che fossero stati uccisi sul campo di battaglia: è obbligatorio abbattere un regime così estremo, e fare di tutto per evitare che si doti della bomba atomica.
La bomba atomica nelle mani di un regime simile rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza del mondo libero, e verrebbe percepita come una vittoria dalle organizzazioni islamiche radicali, che si sentirebbero rafforzate e quindi legittimate a resistere ad una qualsiasi soluzione negoziata dei conflitti, incluso quello con Israele.
Traduzione: Davide Meinero
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati