Il 25 febbraio 2010 il generale russo Alezander Postnikov, comandante delle truppe di terra russe, ha dichiarato che alla Russia basta la metà dei suoi attuali 20.000 carri armati
. La Russia è uno dei principali produttori di carri armati del pianeta – i Sovietici hanno introdotto molte migliorie prima degli Stati Uniti, ad esempio riducendo il volume della torretta e cambiandone il profilo. L’India attualmente acquista i nuovi T-90 russi, che sono il pilastro delle forze armate indiane.
All’apice della Guerra Fredda nei paesi del Patto di Varsavia c’erano più di 50.000 carri armati – che insieme ad altri veicoli corazzati rappresentavano il fulcro dell’Armata Rossa. L’Unione Sovietica si estendeva sull’intero emisfero verso oriente, ma i suoi confini erano privi di barriere naturali. Per questa ragione Mosca teneva dei contingenti stabili in tutte le aree del paese, con il compito di controllare una precisa zona geografica.
La situazione geopolitica però è cambiata da allora:
la Russia moderna non ha più la necessità di mantenere truppe fisse sul terreno, dunque sta cercando di cambiare l’assetto dell’esercito russo, per trasformarlo in un organismo più agile, capace di spostarsi velocemente sul territorio.
Ovviamente la Russia ha ancora bisogno di carri armati, dunque sta costruendo nuovi T-90 e sta ammodernando i vecchi modelli.
I carri armati nuovi sono stati inviati nel Caucaso settentrionale, dove potrebbero essere utilizzati in caso di guerra contro la Georgia – come avvenuto già nel 2008.
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