A due settimane dall’esplosione di tre granate a Kigali, capitale del Ruanda, il governo ha cambiato idea sull’attentato. All’inizio infatti le autorità credevano fosse opera di Interahamwe – l’ex nome della milizia Hutu responsabile del genocidio nel 1994, ora ribattezzata FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda). Ora il governo
accusa l’ex comandante dell’esercito Kayumba Myamwasa.
Il 25 febbraio Kayumba è stato interrogato per crimini contro lo stato e subito dopo ha lasciato il Ruanda. Secondo fonti non ufficiali avrebbe attraversato l’Uganda e il Kenya prima di imbarcarsi su un volo per il Sudafrica.
Non si sa se Kayumba è davvero colpevole,
ma è comunque interessante che l’accusa sia giunta proprio ora: il presidente in carica Kagame infatti si presenta nuovamente alle elezioni del prossimo agosto e Kayumba, potenziale avversario politico, gode di molta popolarità fra i Tutsi per il ruolo svolto durante le operazioni militari che portarono alla fine del genocidio. Kayumba infatti guidava l’unità militare del Fronte Patriottico Ruandese contro il governo Hutu ed ha combattuto contro i ribelli dell’Interahamwe nel Nord del Ruanda fino al 1998.
Nel 2001 Kayumba e Kagame hanno litigato, e da allora Kayumba è stato più volte accusato di voler ordire un colpo di stato contro il governo. Tuttavia Kagame invece di schierarsi apertamente contro Kayumba ha preferito nominarlo ambasciatore in India per tenerlo lontano dalla scena politica ruandese.
Kayumba era rientrato da poco in Ruanda per partecipare all’incontro annuale degli ambasciatori ruandesi all’estero, ma ha preferito sparire alla svelta per evitare di essere arrestato.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati