Il 10 marzo 2010 il capo della polizia dello stato di Plateau, in Nigeria, ha dichiarato che nell’attacco del 7 marzo scorso contro i villaggi cristiani Berom, nel distretto di Jos, i Fulani musulmani hanno ucciso 109 persone.
Jos è il nome della parte nordoccidentale dello stato di Plateau, che si trova esattamente al centro della Nigeria. In questo distretto, diviso in tre zone amministrative – Jos meridionale, Jos orientale e Jos settentrionale – vivono circa 800.000 Nigeriani - nella città di Jos gli abitanti sono 500.000, soprattutto Cristiani.
Negli scorsi anni sono stati numerosi gli episodi di violenza, che dipendono non tanto dalle differenze religiose quanto piuttosto da ragioni strettamente politiche. Il conflitto fra i Cristiani e i Musulmani nello stato di Plateau infatti si colloca all’interno di uno scontro più ampio che vede da una parte gli “indigeni” e dall’altra i “coloni”.
Le tribù “indigene” del distretto di Jos sono principalmente tre: gli Afizere, gli Anaguta e i Berom, le quali si convertirono al cristianesimo all’inizio del XX secolo, dopo l’arrivo degli Inglesi. Dato che sono in maggioranza, di fatto hanno il monopolio sul potere politico locale. Invece i “coloni” sono gli Hausa e i Fulani, arrivati nella regione verso la metà del 1800: i primi lavorano come commercianti o agricoltori nella città di Jos, mentre gli ultimi sono un’etnia nomade che vive di pastorizia, i cui costumi spesso si scontrano con quelli degli ‘indigeni’ .
Negli ultimi mesi gli scontri fra le etnie hanno raggiunto l’apice. A gennaio il presidente ad interim Goodluck Jonathan è stato costretto a inviare l’esercito per mettere fine alle violenze - che causarono trecento vittime fra Hausa e Fulani. Le altre minoranze di Jos - gli Igbo, gli Yoruba e gli Ijaw – fortunatamente finora non sono state coinvolte negli scontri.
L’attacco del sette marzo scorso è stato organizzato dai Fulani, che volevano vendicare la morte dei loro confratelli. Poco dopo gli scontri sono state arrestate 351 persone, quasi tutte Fulani, di cui 49 rischiano di essere incriminati per cospirazione e omicidio colposo. I Berom sopravvissuti hanno dichiarato alle autorità che i loro carnefici parlavano la lingua Fulani e che i residenti musulmani avevano ricevuto due giorni prima un messaggio che li invitava a lasciare al più presto il villaggio.
La tensione fra le due comunità, che già nel 2001 e nel 2008 era sfociata in episodi violenti, è direttamente legata alla lotta per il potere all’interno dell’Area di Governo Locale (AGL), unità di governo del sistema federale nigeriano che riflette la composizione etnica locale , e il cui presidente controlla il flusso di denaro proveniente dal governo centrale .
Abuja sin dall’indipendenza (1960) ha moltiplicato il numero di stati – e di AGL – in Nigeria nel tentativo di placare i vari gruppi etnici del paese concedendo loro maggiore potere a livello locale. Ma coloro che non appartengono al gruppo etnico ‘indigeno’ dell’AGL soffrono varie forme di discriminazione, sovente non riescono a trovare lavoro, hanno maggiori difficoltà ad iscriversi all’università e spesso non hanno accesso alla terra. Peraltro è l’AGL a stabilire chi è indigeno e chi no. Anche se la costituzione introdotta nel 1999 stabilisce che tutti i cittadini hanno gli stessi diritti di fronte alla legge, spesso a livello locale la situazione è decisamente diversa.
Jos ha avuto lo status di LGA fino al 1991, quando venne divisa a metà dal generale Ibrahim Babangida, dittatore della Nigeria (musulmano) dal 1985 al 1993. Quando successivamente venne ricreata una nuova AGL, divisa in tre distretti – Jos settentrionale, meridionale e orientale – gli “indigeni” si ribellarono al nuovo ordine, che favoriva gli Hausa/Fulani.
Nel 2004 il conflitto degenerò al punto tale da spingere il presidente Olusegun Obasanjo a dichiarare lo stato di emergenza – che durò sei mesi. L’allora presidente organizzò una conferenza di pace nella speranza di ridefinire gli equilibri locali, ma l’incontro invece di risolvere definitivamente i conflitti servì a riaffermare il primato delle tribù Afizere, Anaguta e Berom.
Nel 2007 il Berom Johah Jang fu eletto governatore del Plateau. Jang, pur facendo parte del partito più forte della Nigeria, il Partito Democratico Popolare, ha molti più legami con il suo gruppo etnico che con il governo di Abuja e dunque persegue una politica fortemente anti Hausa/Fulani.
Al momento dell’attacco del 7 marzo le truppe nigeriane si trovavano nel distretto di Jos, ma purtroppo sono arrivate sulla scena soltanto tre ore dopo l’inizio dell’attacco. Jang ha accusato l’esercito di non essere intervenuto prontamente pur essendo stato avvertito due ore prima dello scoppio delle violenze. Tuttavia le truppe, che constano di qualche centinaia di soldati, non possono far rispettare il coprifuoco in un’area grande come il distretto di Jos, tantomeno di assicurare la stabilità nella regione.
La situazione rimane decisamente delicata. Attualmente non vi sono segnali che facciano pensare a rappresaglie imminenti, ma dato che i problemi di Jos sono tuttora irrisolti, presto o tardi le violenze scoppieranno di nuovo.
A cura di Davide Meinero
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati