Il 21 aprile 2010 il presidente russo Dmitri Medvedev ha dichiarato che la Russia offrirà un ‘trattamento preferenziale’ a quei paesi che collaborano attivamente con Mosca, citando l’esempio dell’Ucraina. Poche ore prima infatti il presidente Medvedev aveva premiato il ‘fedele’ presidente ucraino Viktor Yanukovich con un contratto per l’acquisto del gas che prevedeva uno sconto del 30%. In cambio Kiev ha esteso l’affitto della base navale di Sebastopoli alla flotta russa per altri 25 anni.
Con questa mossa il Cremlino ha pubblicamente dichiarato che i partner fedeli potranno ottenere benefici economici dalla collaborazione con Mosca.
Il messaggio di Medvedev è indirettamente rivolto anche all’Unione Europea, che importa circa un quarto dell’energia dalla Russia. In passato il Cremlino si è servito dell’ energia come ricatto per ottenere concessioni politiche. Finora gli Europei hanno negoziato in maniera compatta il prezzo del gas ottenendo un accordo favorevole. Ma ora
Mosca, che intende rompere l’unità europea, ha deciso di pubblicizzare l’accordo con l’Ucraina spingere i paesi dell’Europa nella propria orbita.
Non è escluso che alcuni paesi europei rivedano la propria posizione. Ad esempio
Italia e Germania hanno iniziato a cooperare con la Russia in campo economico ed energetico, e potrebbero approfittarne. L’effetto di una scelta simile sarebbe però devastante per l’Unione Europea, perché creerebbe ulteriori fratture nel blocco europeo, che si trova già alle prese con notevoli problemi interni – come la crisi della Grecia.
A cura di Davide Meinero
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