Il 26 aprile 2010 l’economista Benn Steil scrive per il Council on Foreign Relations che le regole ed i limiti della zona dell’Euro non c’entrano nulla con l’impossibilità della Grecia di ripagare i propri debiti: già alla fine del 2000, ben prima che la Grecia adottasse l’Euro, il suo debito pubblico era denominato per il 92% in Euro.
La Grecia ha una lunga storia di eccessivo debito, che l’ha portata molte volte a dover sottostare a controlli internazionali:
· alla dichiarazione d’indipendenza nel 1832 le finanze dello stato vennero messe sotto gestione francese per decenni, perché la Grecia era in bancarotta;
· dopo la guerra del 1897 con la Turchia per l’isola di Creta la raccolta e l’uso delle tasse in Grecia venne addirittura data in concessione a una commissione internazionale di creditori, finché i debiti di guerra non furono ripagati;
· fra il 1983 e nel 1985 la Grecia fu costretta svalutare disastrosamente la dracma due volte, e a ricorrere sempre di più ai mercati finanziari internazionali.
Semplicemente i Greci spendono costantemente più di quanto guadagnano, fin dalla costituzione dello stato.
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