Mentre l’Unione Europea è alle prese con i suoi gravi squilibri economici interni, la Russia estende ad ovest la sua sfera di influenza con l'aiuto dell’Ucraina e del suo nuovo governo filo-russo.
Dopo la
firma dell’accordo di massima del 21 aprile 2010, ora Russia e Ucraina sono in negoziati per la fusione fra la Gazprom russa e la Naftogaz ucraina.
Dal 17 al 19 maggio il presidente Medvedev è di nuovo in visita a Kiev. In questa tornata di incontri si discute anche una proposta congiunta russo- ucraina di ‘mediazione’ con la Moldavia sul problema della regione separatista di Transnistria.
Kiev e Mosca hanno una forte influenza sulla Moldavia: l’Ucraina confina per un lungo tratto con la Transnistria, che ospita una minoranza di 100.000 Ucraini e una forza di peacekeeping russa di 5.000 soldati, mentre nell’intera Moldavia vivono 150.000 Russi.
La Moldavia si trova in fase di stallo: pur essendo da oltre un anno priva di un presidente ufficiale, continua ad essere guidata da una coalizione filo-europea che vorrebbe entrare nella sfera d’influenza dell’UE – e specialmente della Romania, visti i legami linguistici e culturali fra i due paesi – e
quindi non gradisce le ingerenze russo-ucraine negli affari interni. Tuttavia l’UE, alle prese con i propri problemi politico-finanziari, non ha tempo da dedicare alla Moldavia, e la Russia approfitta della situazione.
L’Ucraina, rientrata nell’orbita russa dopo il cambio di governo, firmando l’accordo di ‘mediazione’ si allineerebbe in toto alla politica estera russa.
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