Durante un incontro (14 maggio 2010) fra Grecia e Turchia, la Grecia ha proposto un taglio congiunto del 25% alle spese militari. Atene ha bisogno di ridurre le spese militari per arginare la spesa pubblica e uscire dalla grave crisi economica.
La Grecia ha sempre speso una grande percentuale del PIL per la difesa, soprattutto contro il suo rivale storico, la Turchia, che è molto più grande in termini di territorio, popolazione ed economia. OggiAtene dispone di un’aviazione all’avanguardia, migliore di quella tedesca: è di fondamentale importanza per la strategia difensiva greca avere una forza aerea capace di mantenere intatte le vie di comunicazione e trasporto fra le isole e il continente.
La Turchia difficilmente deciderà di tagliare le spese militari, specialmente ora che sta nuovamente cercando di estendere la propria egemonia nel Caucaso, nel Mar Nero e in Medio Oriente. Ankara in passato si è sempre preoccupata de ‘il pericolo greco’, ma ora non più, perciò cerca di rassicurare Atene a parole.
Anche se non riuscirà a strappare nessun accordo significativo, la Grecia dovrà accontentarsi delle dichiarazioni di buona volontà della Turchia per salvare la propria economia.
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