Larghe parti dell’Africa sub-sahariana stanno sviluppando infrastrutture che ne permetteranno un più rapido sviluppo economico, grazie ad investimenti internazionali. Sette delle dieci economie più performanti al mondo oggi sono africane. Si sta formando una classe media e sorgono nuovi mercati per beni e servizi. La crescita potrebbe essere ulteriormente favorita dallo sfruttamento di risorse naturali recentemente scoperte, come i giacimenti di petrolio in Kenya e Uganda o quelli di gas naturale in Mozambico e Tanzania. Anche l’andamento demografico è positivo: entro il 2050 ci si aspetta che il numero degli abitanti del continente africano quadruplichi. La popolazione dell’Africa sub-sahariana crescerà più di ogni altra al mondo.
Permangono però forti difficoltà e grossi limiti. C’è il rischio che si adotti un modello di sviluppo basato soltanto sulle risorse naturali e sui prodotti agricoli, perciò troppo dipendente dai prezzi globali delle materie prime. Il maggior ostacolo allo sviluppo è l’isolamento, dovuto alla mancanza di infrastrutture, specie nel settore dei trasporti. Se le aree a sud e a est del continente stanno sviluppando un gran numero di progetti − finanziati soprattutto da Cina e Giappone – il resto del continente continua a essere isolato. Anche le strutture sociali e politiche ostacolano lo sviluppo, sia per gli altissimi livelli di disuguaglianza, sia per le numerose e frequenti guerre civili, sia per l’avanzare del fondamentalismo islamico − nel Maghreb, in Nigeria, in Sudan − che mina la stabilità e la sicurezza dell’intero continente.