Il 17 giugno 2010 il capo della sicurezza nazionale kirghisa Alik Orozov ha dichiarato che l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva
(CSTO), l’alleanza militare guidata dalla Russia,
dovrebbe approvare a breve un piano di stabilizzazione per il Kirghizistan meridionale.
Il piano prevede una serie di misure per disinnescare la violenza etnica e porre rimedio alle carenze logistiche delle forze di sicurezza kirghise. Secondo le informazioni la polizia kirghisa dovrebbe ricevere nove nuovi elicotteri dalla Russia o dal Kazakistan. La Russia inoltre dovrebbe inviare ‘esperti’ nel prevenire le violenze e mettere sotto controllo i gruppi armati responsabili della rivolta. Il generale russo Bordyuzha, Segretario Generale del CSTO, ha aggiunto che in un secondo momento i colpevoli delle violenze verranno processati e incriminati.
Nonostante il piano di stabilizzazione sia soprattutto mirato a inviare maggiori risorse al debole governo kirghiso, la Russia ne approfitterà per incrementare la propria presenza nella regione: infatti insieme agli elicotteri Mosca invierà anche gli equipaggi, e gli esperti militari russi stazioneranno stabilmente nella regione
. Visto che la situazione è molto instabile, il Cremlino si muoverà cautamente. È comunque possibile che la violenza riprenda a crescere, il che costringerebbe la Russia ad intervenire con maggiore fermezza e decisione.
A cura di Davide Meinero
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