Il 16 ottobre in sette città cinesi (Shanghai, Chengdu, Tianjin, Xian, Hangzhou, Zhenghzhou e Wuhan) oltre centomila giovani manifestanti hanno invaso le piazze del paese per dimostrare la propria ostilità al Giappone, che rivendica la sovranità sulle Isole Diaoyu (per il Giappone Isole Senkaku).
Proteste di questo tipo sono piuttosto rare in Cina: di solito la polizia, su ordine del governo, interviene duramente disperdendo le proteste. Probabilmente Pechino – benché abbia raggiunto da poco un accordo con Tokyo proprio sulle isole Diaoyu – spera di sfruttare la protesta – e il crescente nazionalismo cinese – a proprio vantaggio.
Le manifestazioni sono andate lentamente esaurendosi; tuttavia il fatto che gli studenti siano stati in grado di organizzarsi in massa così rapidamente, come sbucando dal nulla, è una novità che potrebbe anche ritorcersi contro il governo in futuro.
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