Il commissario europeo all’energia ha però minacciato di portare la Polonia di fronte alla Corte di Giustizia se l’accordo non sarà conforme alle norme dell’unbundling (spacchettamento), per cui produzione e trasporto devono essere separati. La Commissione Europea vuole che il gasdotto Yamal-Europa (vedi mappa a lato) non sia controllato da Gazprom, fornitrice del gas, ma da un’azienda indipendente.
L’accordo fra Polonia e Russia ha motivazioni esclusivamente economiche: l’economia polacca è in crescita, le necessità di energia in costante aumento. Inoltre la dipendenza della Polonia dal gas naturale russo aumenterà ancora in futuro, perché per soddisfare i criteri ambientali dell’UE i polacchi dovranno chiudere le inquinanti centrali a carbone.
L’UE vuole che la gestione delle infrastrutture energetiche sia affidata a produttori indipendenti per stimolare la competizione fra i fornitori e abbassare i prezzi. L’UE spera di spezzare il monopolio di Gazprom sui gasdotti che portano il gas della stessa Gazprom in Europa.
Il gasdotto Yamal-Europa è gestito da EuRoPolGaz, una filiale di Gazprom, e dalla polacca Polish Oil and Gas Company (PGNiG). PGNiG e EuRoPolGaz detengono il 96% delle quote, mentre il restante 4% è nelle mani di un gestore polacco privato. Per non contravvenire alle richiesta europea di unbundling, la gestione del gasdotto dovrebbe essere affidata a GazSystema, un operatore indipendente che ha ricevuto l’incarico dalla Tesoreria polacca. Si tratta dunque di un unbundling soltanto formale, che non tocca la proprietà del gasdotto: Gazprom non ha alcuna intenzione di cedere il controllo su di un investimento di oltre $15,6 miliardi di dollari, e Varsavia non può permettersi di rinunciare al gas di cui ha assoluto bisogno.
Irritata dall’ingerenza della commissione, la Polonia ha accusato l’UE di usare due pesi e due misure, perché non avrebbe giudicato con altrettanta severità l’accordo fra Germania e Russia. Molti in Polonia iniziano a vedere l’UE più come una minaccia alla propria autosufficienza energetica che come un valido alleato per contenere l’egemonia russa.
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