Il primo febbraio 2011 il Ministro russo per lo Sviluppo Regionale, Viktor Basargin, ha presentato una serie di progetti di investimento per le Isole Curili, sotto giurisdizione russa, a uomini d’affari sud coreani, provocando l’opposizione del Giappone.
Giappone e Russia si contendono le isole Curili (vedi mappa) sin dalla fine della seconda guerra mondiale, quando furono occupate dai Russi. Nel 2010 ci sono stati diversi scontri.
· A gennaio i Russi hanno affondato un peschereccio giapponese perché aveva attraversato le acque territoriali russe, hanno attaccato barche da pesca nipponiche al largo dell’Isola di Kunashir, e a febbraio hanno fatto fuoco contro altri pescherecci per una presunta violazione degli accordi di pesca;
· Durante l’estate Mosca ha svolto esercitazioni militari sull’isola di Etorofu – che fa parte dell’arcipelago delle Curili – lasciando poi schierate navi d’assalto Mistral attorno all’isola.
· Il parlamento nipponico ha allora ribadito la sovranità del Giappone su Eterofu, e i Russi hanno impedito l’ingresso a una delegazione giapponese che voleva visitare l’isola.
· A novembre il presidente Medvedev ha visitato le isole Curili per ribadire l’interesse russo nella regione – la prima visita di un presidente russo alle isole Curili.
Nonostante l’accordo del 1956 con cui Mosca si impegnava a restituire le due isole più piccole alla firma della pace, e il successivo accordo di pace del 1993, la Russia non vuole restituire le isole perché si trovano in una posizione strategica per controllare l’area del Pacifico.
Mosca intende lanciare una campagna di popolamento delle isole per passare da 19 mila a 39 mila abitanti, e investire circa 450 milioni di euro per costruire infrastrutture – abitazioni, trasporti e industrie.
I rapporti russo-nipponici.L’11 febbraio 2011 il Ministro degli Esteri giapponese Seiji Maehara si recherà in visita a Mosca per discutere di nuovi accordi economici, della minaccia nordcoreana e dello status delle isole Curili con la controparte russa, Sergei Lavrov.
Nonostante le tensioni Tokio e Mosca hanno intenzione di aumentare la cooperazione economica, nell’ambito della campagna di privatizzazioni avviata dal governo russo.
Nel 2010 gli scambi commerciali fra Russia e Giappone hanno toccato i 29 miliardi di dollari. Tokio, che importa dalla Russia il 3% del proprio fabbisogno di petrolio e il 4,3% di GNL, ha numerosi progetti di collaborazione politico-economica con il Cremlino:
· i progetti Sakhalin I e II per l’estrazione di petrolio e gas naturale, che hainvestimenti giapponesi di oltre cinque miliardi di dollari;
· l’ accordo dello scorso dicembre per un investimento di 1 miliardo di dollari in uno stabilimento di produzione di GNL a Vladivostok;
· la partecipazione in un progetto da 300 milioni di dollari per lo sviluppo di giacimenti di petrolio e gas naturale nella regione russa dell’Irkutsk;
· l’accordo del 2009 per lo scambio di informazioni in materia di sicurezza nucleare, per lo sviluppo di giacimenti di uranio, per la costruzione di un reattore nucleare ad acqua, e per lo smaltimento delle scorie nucleari.
· l’accordo con la Techsnabexport OJSC (una branca di Rosatom, agenzia governativa russa per l’energia nucleare) per l’acquisto di uranio dalla Russia.
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