Egitto: problemi economici
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22/02/2011

L’economia egiziana è una delle meno dinamiche al mondo. La maggior parte dei capitali del paese viene assorbita dalla costruzione di strade e di canali d’irrigazione lungo l’unico corso d’acqua, il Nilo – unica fonte di ricchezza del paese. Perciò l’economia egiziana fatica a crescere ed è una delle più povere al mondo.

L’Egitto è quasi privo di base industriale e importa dall’estero macchinari, veicoli, prodotti in legno e alimenti (circa la metà del grano consumato). Esporta soltanto una modesta quantità di gas naturale e petrolio, cotone e metalli. Il Cairo deve costantemente far fronte a problemi economici, e i recenti episodi di instabilità non miglioreranno la situazione.

C’è anche un altro problema: proprio come i faraoni che sfruttarono la popolazione per costruire le piramidi, i militari si sono serviti dei risparmi dei cittadini a proprio vantaggio, pescando il denaro direttamente dalle banche, obbligate a concedere prestiti mai restituiti. L’esercito ha così prosciugato il sistema bancario, aggravando la situazione economica e costringendo il governo a rivolgersi all’estero per nuovi finanziamenti – soprattutto agli USA.

Gli Stati Uniti hanno aiutato l’Egitto a estinguere il debito pubblico in cambio dell’appoggio contro Saddam Hussein durante la prima guerra del golfo, ma dopo la fine della Guerra Fredda hanno tagliato gli aiuti correnti dell’80%. Per salvare la situazione Gamal, il figlio di Hosni Mubarak, ha riformato e privatizzato il sistema bancario impedendo ai militari di servirsi dei risparmi dei cittadini e liberando le risorse per finanziare il debito pubblico. I risultati sono stati eccellenti: per la prima volta dopo secoli l’Egitto è riuscito a svincolarsi dall’aiuto esterno e nonostante l’entità del debito pubblico (72% del PIL) ha ridotto drasticamente il debito estero all’11%.

I militari però, duramente penalizzati dalle riforme, iniziarono ad osteggiare i piani di Mubarak per portare Gamal alla presidenza. Ora che la famiglia Mubarak è stata definitivamente allontanata dal potere e la costituzione sospesa, probabilmente l’esercito si affretterà a smantellare le riforme per ritornare alla situazione precedente. Ma se così fosse il paese precipiterebbe nuovamente in uno stato di crisi e non avrebbe altra scelta che cercare aiuti all’estero incrementando nuovamente il debito.

 

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