Libia: il ruolo delle tribù
nell'attuale conflitto

03/03/2011

La Libia ha circa 140 tribù ma sono circa 30 quelle che contano. Queste vivono nelle tre regioni che compongono la Libia: la Tripolitania, la Cirenaica e Fezzan, unficate soltanto in tempi moderni. Per semplicità le divideremo in due gruppi: le tribù costiere e le tribù dell’interno nel Fezzan (vedi mappa).

La maggior parte dei Libici appartiene al primo gruppo: lungo le coste mediterranee infatti vivono i Libici veri e propri, di origine arabo-berbera. La divisione fra le tribù risale all’XI secolo, quando gli Arabi Salim e Hilal si stanziarono rispettivamente in Cirenaica e in Tripolitania.

Gheddafi ha sempre faticato a controllare la Cirenaica, dove è scoppiata l’attuale rivolta, anche perché è separata dalla Tripolitania da una lunga striscia desertica lungo il golfo della Sirte. La conformazione geografica ha provocato divisioni: la Cirenaica è sempre stata più vicina all’Egitto e al mondo islamico orientale,  la Tripolitania al Maghreb.

Re Idris I (rovesciato da Gheddafi nel 1969 con un colpo di stato) proveniva dalla Cirenaica – per questo nei giorni scorsi i ribelli hanno issato vecchie bandiere monarchiche. Idris proveniva da una famiglia di governanti senussiti. I Senussi sono un ordine sufi fondato nel 1843 che pratica una versione conservatrice e austera dell’Islam. I Senussi avevano  grande potere politico già prima della nascita della Libia moderna, e ancor oggi se ne sentono le conseguenze –  non a caso la Cirenaica è terreno fertile per i movimenti jihadisti.

I Libici dell’interno sono pochi, perché il deserto non offre risorse economiche. Tuttavia è proprio all’interno che si trova la maggior parte delle riserve di gas e di petrolio.

Storicamente la tribù di Gheddafi, poco numerosa e composta per lo più da pastori, non ha mai contato molto; non ha nemmeno svolto un ruolo cruciale durante la guerra contro il colonialismo italiano e non ha mai avuto rapporti di rilievo con la monarchia senussita. Ma durante il regno di Idris i Gheddafi ebbero l’opportunità di entrare nelle forze armate e nella polizia: Muammar Gheddafi iniziò la carriera nell’aviazione monarchica – ed ha ancora molta influenza sull’aviazione, come testimoniano i raid contro la Libia orientale dei giorni scorsi.

Dato che la sua tribù era piccola, Gheddafi fu costretto a stringere alleanze con le due tribù più numerose: i Warfallah e i Magariha.  

Dopo aver conquistato il potere con un colpo di stato, Gheddafi, impregnato dell’ideologia panaraba del presidente egiziano GamalAbdel Nasser, fondò la ‘Jamahiriya’ (termine da lui coniato) cioò ‘lo stato delle masse’,  ispirato al socialismo nasseriano.

La tribù Warfallah – che ha circa un milione di membri (un sesto della popolazione libica) – è la più grande della Libia ed è in maggioranza in Tripolitania: la maggior parte  vive a Tripoli e a Bengasi, ma in origine si trovava nella regione che dal Wadi Warfallah e dal Bani Walid, si estende fino al Golfo della Sirte.

I Gheddafi e i Warfallah hanno legami di sangue e sono quasi sempre stati alleati ad eccezione del 1993, quando i Warfallah tentarono un colpo di stato cui seguì una violenta rappresaglia da parte del governo. In seguito a questo evento nel 1997 venne varato il ‘codice d’onore’ in base al quale le tribù sarebbero state estromesse da tutte le funzioni governative nel caso si fossero schierate contro il governo.  Il 20 febbraio scorso però il Consiglio degli Anziani di Warfallah si è schierato contro Gheddafi, i suoi figli e tutti i membri della sua tribù.

La tribù Walid si trova in un’area che va da Warfallah fino a Misurata, a Nord.  E’ passata all’opposizione dopo che Gheddafi ha fatto intervenire mercenari africani contro i manifestanti a Misurata.

La tribù Tarhuna è grande  –  rappresenta circa un terzo della popolazione di Tripoli, ovvero 350.000 persone. Pur essendo altamente integrata all’interno dell’esercito libico, recentemente si è unita alle proteste contro Gheddafi.

La tribù Zentan vive a Nalut e Zentan, circa a 100 km a sud di Tripoli nelle montagne Nafoosa, accanto al confine tunisino. Recentemente si è schierata contro Gheddafi.

La tribù Zuwaya è piuttosto forte: i suoi membri vivono in varie zone della Cirenaica, dagli impianti di estrazione del golfo della Sirte ai giacimenti all’interno, fino all’oasi di Al Kufrah. Insieme alla tribù Warfallah è stata la più dura nei confronti di Gheddafi. Attualmente controlla e protegge i giacimenti petroliferi di Sarir, Messla e Aquila – il calo delle esportazioni è dovuto alla temporanea fuga dei tecnici delle compagnie petrolifere straniere che hanno lasciato il paese dopo lo scoppio dei disordini, non a sabotaggi.

La tribù Misurata è una delle più grandi della Libia occidentale, ma non si hanno dati precisi. La maggior parte dei suoi membri vissero a Misurata fino alle grandi migrazioni dopo la Seconda Guerra Mondiale. I suoi membri, soprattutto a Bengasi e Derna, sono ostili al colonnello Gheddafi.

La tribù al-Awaqir si trova prevalentemente nella città di Beida, dovo nacque l’ordine Senusso e dove è iniziata l’attuale ondata di proteste. In passato ha svolto un ruolo importante contro il colonialismo ottomano e italiano, e ha sempre partecipato attivamente alla vita politica del paese sia durante la monarchia che nell’era Gheddafi. Ora è all’opposizione.

La tribù Obeidat si trova principalmente nella città-caserma di Tobruk, a nordest. Recentemente due alti ufficiali hanno defezionato passando all’opposizione.

La tribù Magariha è la seconda maggiore tribù della Libia e vive principalmente nel Fezzan, sebbene molti dei suoi membri si siano trasferiti a Tripoli e nelle altre città della costa. Gheddafi ha fatto di tutto per non perdere il suo appoggio. Il più potente esponente della tribù Magariha è il colonnello Abdullah al-Sanussi, direttore della Organizzazione per la Sicurezza della Jamahiriya – che include sia l’Organizzazione per la Sicurezza Interna che l’Organizzazione per la Sicurezza Esterna, da cui proveniva un attentatore di Lockerbie. Al-Sanussi è sposato con una delle sorelle della seconda moglie di Gheddafi, Safia Karkash, ed è famoso per il massacro del 1996 nella prigione di Abu Salim in cui vennero uccisi 100 islamisti. Al-Sanussi è fedele a Gheddafi, e al momento sta cercando di schiacciare i ribelli a Misurata e a Zawiya. Molti Magarihas sono però passati all’opposizione, come Abdel Salam Jalloud, primo ministro negli anni ’70.  Dopo il fallito colpo di stato del 1993, Jalloun venne allontanato dal potere. A quanto pare anche il generale Al-Mahdial-Arabi Abdel Hafiz, a lungo membro della cerchia più stretta dei collaboratori di Gheddafi, è passato all’opposizione e guida attivamente la rivolta.

Le minoranze
 

I Tuareg sono un popolo nomade di origine berbera che vive a cavallo fra il Sahara e la regione del Sahel. Hanno cultura e storia (per non parlare della lingua e dei tratti somatici) molto diverse dai Libici del Mediterraneo o dai Beduini ‘puri’ che vivono nel deserto. I Tuareg vivono in piccole comunità nella parte sudoccidentale del paese, specialmente intorno alle oasi di Ghadamis e Ghat. In passato hanno compiuto attacchi contro le infrastrutture energetiche del paese. Hanno accolto senza esitazioni l’appello dei Warfallah e degli Zuwaya a schierarsi contro Gheddafi e si sono scontrati contro le forze di sicurezza a Ghat e Ubary.

I Toubou invece sono la tribù più particolare della Libia per il colore della pelle: assomigliano più agli Africani sub-sahariani che ai loro connazionali del Nord. I Toubou vivono in piccole comunità nelle inospitali zone desertiche lungo i monti Tibesti, nella parte sudorientale del paese vicino al confine con il Chad e all’oasi Al Kufrah. Anche i Toubou potrebbero prendere d’assalto le infrastrutture energetiche: nel 2008 un gruppo ribelle – il Fronte Toubou per la Salvezza della Libia – ha minacciato di sabotare il giacimento di Sarir, a 400km da Al Kufrah.

L’attuale situazione
 

La regione orientale del paese ormai è sfuggita al controllo di Gheddafi. Ora che il colonnello ha perso l’appoggio della tribù Warfallah e delle tribù orientali, non può che contare sulla propria tribù e su una parte della tribù Magariha.

Gheddafi sta lottando disperatamente per restare al potere, ma non sembra essere preoccupato dalla minaccia proveniente da Sud, dove i Tuareg e i Toubou al momento non sembrano interessati a bloccare la produzione di gas e di petrolio.

A cura di Davide Meinero

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