Il 9 marzo 2011 Mohammed Badie, guida suprema dei Fratelli Musulmani (MB) in Egitto, ha accusato il Partito Nazionale Democratico (PND) dell’ex presidente Mubarak di ‘alimentare il settarismo’ nel paese. Badie ha poi invitato i cittadini a ‘salvaguardare le istituzioni, obbedire alle leggi e presentare richieste in modo pacifico’, e ha dichiarato il proprio sostegno all’esercito.
Le dichiarazioni di Badie sono state rilasciate dopo una notte di scontri tra musulmani e cristiani copti. Il movimento islamista, che vuole ritagliarsi uno spazio politico nell’Egitto del dopo-Mubarak, teme che gli attacchi contro i Cristiani lo mettano in cattiva luce agli occhi della comunità internazionale e dello stesso governo egiziano, guidato dal Consiglio supremo delle Forze armate (SCAF), che tengono sotto attenta osservazione i comportamenti dei Fratelli Musulmani in questo periodo.
Gli scontri hanno avuto luogo nel villaggio di Soul, 35 chilometri a sud del Cairo, nel governatorato di Helwan, e sono stati causati da una presunta relazione adultera tra un uomo copto e una donna musulmana. Il 2 marzo all’uomo era stato intimato di lasciare il villaggio dal consiglio musulmano-copto del villaggio, ma questo non ha evitato lo scoppio di una lite in cui sono morti il cugino e il padre della donna. Durante la preghiera del venerdì l'imam locale ha incolpato i copti dell'incidente esortando i fedeli a uccidere i Cristiani e a bruciare la chiesa di San Giorgio e Santa Mina.
Dopo la distruzione della chiesa migliaia di Copti si sono radunati davanti alle sedi di radio e televisioni egiziane chiedendo le dimissioni del governatore di Helwan, Qena e Assiut, regioni in cui gli scontri sono frequenti.
L'8 marzo il conflitto si è esteso nelle aree di Zorayeb e Moqattem, alla periferia del Cairo: negli scontri tredici persone hanno perso la vita e circa 100 sono state ferite. Gli attivisti dell’opposizione, fra cui lo stesso Badie, hanno colto l’occasione per accusare il PND di ‘sobillare le violenze contro i musulmani salafiti’. A quanto pare le tensioni non sono ancora cessate.
I Fratelli Musulmani sono il gruppo di opposizione più grande e meglio organizzato del Paese e non vogliono lasciarsi sfuggire l’occasione storica di andare al potere. Perciò agiscono con cautela mostrandosi vicini all’esercito e invitando tutti alla calma – per non finire nel mirino delle forze armate.
È possibile che gli scontri più recenti siano stati fomentati dalle stesse forze di sicurezza, che hanno una lunga esperienza nello sfruttare le tensioni religiose a proprio vantaggio. Il fatto che nessun gruppo – né al Qaeda né altri – abbia rivendicato gli attentati sembra avvalorare questa tesi.
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