L'aumento dei prezzi alimentari
e la crisi siriana

Il 24 marzo 2011 l’analista Vladimir Ahmedov ha dichiarato: “nel sud tutto è cominciato quando un gruppo di studenti ha scritto una dichiarazione, una sorta di protesta contro l'aumento dei prezzi degli alimentari".

L’aumentato benessere dell’Asia  ha aumentato la domanda ed ha spinto il prezzo dei cereali al di sopra delle possibilità dei consumatori arabi, tuttora poveri. Questo è uno tsunami cui nessun governo della regione può resistere. Di tutti gli stati sull’orlo del tracollo, la Siria sembrava il meno vulnerabile, soprattutto per la sua determinazione a schiacciare le rivolte senza pietà. Ma ora la crisi ha raggiunto livelli inaspettati.

I mercati arabi speculano sugli alimentari e i provvedimenti del governo per tenere i prezzi  bassi, nell'ultimo mese, hanno indotto i mercanti locali a tenere le provviste di cereali per il futuro, in attesa di un rialzo dei prezzi, anziché cederle a prezzi troppo bassi. Soltanto i prezzi di frutta e vegetali, che hanno una durata limitata, sono rimasti bassi.

Dopo le rivolte in Egitto e in Tunisia il presidente Assad ha ridotto le tasse su olio e zucchero, e diminuito i dazi sui prodotti alimentari importati. Questi provvedimenti però  hanno causato un’ulteriore impennata dei prezzi. Numerosi blogger sostengono che il prezzo dei beni alimentari primari sia recentemente  aumentato dal 25% al 30%!

Quello che sta succedendo è non è una novità nelle economie del Terzo Mondo: gli importatori locali corrompono gli ufficiali della dogana per controllare a proprio favore il flusso delle importazioni.  E gli stati dittatoriali come la Siria sono profondamente corrotti: la corruzione è il mezzo primario per mantenere la lealtà al regime. In circostanze normali questi regimi possono durare molto a lungo. Sotto la pressione di minacce esterne, però, la rete di relazioni del potere corrotto crolla. Il raddoppio dei prezzi del cibo nell'ultimo anno ha sopraffatto la capacità del regime di autoregolarsi  secondo i consueti meccanismi.