Il duplice volto di Al Jazeera

04/05/2011

Da un articolo di David Pollock, 28 aprile 2011.

Le elites statunitensi elogiano da qualche tempo al Jazeera, la rete televisiva con sede in Qatar che ha due canali: uno in inglese e uno in arabo. […] Ma le notizie sui due canali sono diverse! Un esempio: mentre sul canale inglese si fa portavoce dei valori della libertà e della democrazia, sul canale arabo al Jazeera offre ampio spazio a Sheikh Yusul al-Qaradawi, predicatore dei Fratelli Musulmani che professa un forte antiamericanismo e anti-semitismo e chiede la censura di tutto ciò che è considerato anti-islamico.

Influenza in crescita

Al Jazeera cerca di scrollarsi di dosso le accuse di anti-americanismo che si era attirata durante la guerra in Iraq, e l’accusa di essere contigua all’estremismo islamico per gli elogi a Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri, Hamas, Hezbollah, e altre organizzazioni estremiste e violente. Al Jazeera ora invece critica – sebbene in modo selettivo – i dittatori mediorientali e i loro apparati di sicurezza. Per questo gli uffici dell’emittente qatariana sono stati perquisiti dal Cairo a Sana’a, e i suoi dipendenti sono stati minacciati, incarcerati o addirittura uccisi –un cameraman è stato ucciso in Libia dalle forze fedeli a Gheddafi. Gli ascolti del canale in lingua inglese sono saliti alle stelle. […]

A Washington il segretario di stato Hillary Clinton ha dichiarato recentemente che al Jazeera ‘è stata fondamentale nel cambiare il pensiero della gente…è davvero molto efficace’ aggiungendo che anche negli USA l’audience sta crescendo. […] Durante l’incontro del 21 aprile scorso con i donatori del Partito Democratico il presidente Obama è stato colto da un microfono acceso mentre elogiava lo sceicco Haman bin Khalifa al-Thani – monarca del Qatar che si serve ampiamente dei proventi della vendita del gas per finanziare con milioni di dollari Al Jazeera – e dichiarava: ‘è un tipo molto influente, un grande promotore di democrazia in tutto il Medio Oriente. Riforme, riforme, riforme - è ormai lo slogan che campeggia su Al Jazeera. Lui non ha intenzione di implementare riforme, non ha fatto alcun passo verso la democrazia in Qatar. Ma il reddito pro-capite in Qatar è di $145.000 all’anno, il che può attutire molti conflitti’.

Ma la reputazione di al Jazeera come rete ‘riformista’ è davvero così meritata?

Le due versioni: Inglese vs. Arabo

Vi sono notevoli differenze fra il canale inglese e quello arabo. Il canale arabo riflette gli interessi strategici qatariani, quello inglese invece ha un respiro internazionale e tratta argomenti del tutto assenti nella versione araba – fra cui i salari da fame, le cattive condizioni lavorative, la questione femminile e delle minoranze nel mondo mediorientale. 

Il canale arabo invece parla con meno libertà degli sviluppi regionali, inclusa la situazione politica in Qatar. […] I notiziari in Arabo spesso omettono – oppure trattano con clamoroso ritardo – notizie importanti: il Qatar si trova schiacciato fra due grandi attori regionali (Arabia Saudita e Iran) e perciò il canale arabo non parla mai delle dispute interne a questi paesi, ma ne parla soltanto sul canale inglese.

La scarsa copertura dei fatti del Bahrein

Il caso del Bahrein rappresenta un esempio di come la politica spesso influenzi il giornalismo. L’Arabia Saudita ha interesse a mantenere al potere la monarchia sunnita del Bahrein, ed è convinta che dietro alle attuali manifestazioni della maggioranza sciita si celi la mano iraniana. Inoltre il Qatar, proprio come il Bahrein, è un membro dei Consiglio di Cooperazione del Golfo. Perciò il canale arabo di Al Jazeera non ha parlato delle proteste dell’8 marzo 2011, quando la Coalizione per la Repubblica del Bahrein ha chiesto con forza la fine della monarchia, e non ha riportato la notizia delle proteste del 9, 10 e 13 marzo che hanno spinto Riyadh a intervenire con le truppe. L’intervento saudita in Bahrein è stato fatto passare come un’iniziativa delle forze del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ed è stato trattato solo a margine dei notiziari. Inoltre quando anche il Qatar ha inviato il suo contingente a fianco dei sauditi al Jazeera ha semplicemente omesso la notizia. Il canale inglese mostrava invece le truppe saudite dirette verso l’autostrada che collega i due regni e diceva che ‘il governo del Bahrein era preoccupato per l’intervento straniero’ - facendo però riferimento all’Iran, ritenuto colpevole di aizzare i manifestanti.Senza esplorare le cause delle proteste, l’emittente ha preferito […] concentrarsi sui legami fra il Bahrein e l’Iran, avanzando l’ipotesi del ‘complotto esterno’ organizzato dalla Repubblica Islamica e dai suoi alleati di Hezbollah.

Siria ed Egitto: ritardi nella diffusione delle notizie

Sulle proteste in Siria il canale arabo di al Jazeera ha evitato di assumere una posizione netta contro il governo di Damasco, probabilmente per non irritare Teheran. Nei primi giorni il canale arabo ha semplicemente ignorato le proteste, tant’è che su YouTube si trovano video in cui i manifestanti cantano ‘Al Jazeera Waynik’, ‘Al Jazeera, dove sei?’

Man mano che la violenza è aumentata, il canale arabo ha iniziato a riportare notizie sulle proteste, ma […] nulla di paragonabile al canale inglese, dove in primo piano comparivano titoli come ‘I venti del cambiamento raggiungono la Siria’ o ‘La delusione di Bashar al Assad’ o ancora ‘La Rivoluzione raggiunge la Siria’. Un attivista siriano ha notato che le interviste ai dissidenti andavano in onda sul canale inglese ma mai sul canale arabo. Anche quando è iniziata la rivoluzione in Egitto il 25 gennaio scorso il canale arabo ha evitato di dare la notizia – o ne ha parlato in modo superficiale – destando l’irritazione di molti Egiziani. […] Alcuni hanno dato la colpa all’ex presidente Mubarak, che un mese prima dell’inizio dei disordini si era recato in Qatar per ottenere l’appoggio della monarchia al-Thani. […] Secondo un sondaggio telefonico condotto al Cairo e ad Alessandria nei giorni dei disordini, le reti televisive  Al-Arabiya e Al-hurra hanno dato una copertura maggiore rispetto ad Al Jazeera.

Eccesso di notizie ‘contro’

Il canale arabo tende poi a prestare molta attenzione – troppa! – a Libia e Yemen, paesi nemici del Qatar, e distogliere l’attenzione dalle notizie spiacevoli sui paesi amici. Ad esempio dopo le proteste dell’ 8 aprile in Siria […] al Jazeera in arabo non ne ha fatto parola, ma ha mandato in onda una storia dal titolo ‘Possibile catastrofe a Misurata’, un documentario dettagliato sul regime di Gheddafi e tre servizi dedicati alla lotta di potere in Yemen.

David Pollock è membro del Washington Institute, esperto di politica dei paesi mediorientali.

 

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