Il 10 giugno 2011 il presidente venezuelano Hugo Chavez è stato ricoverato a Cuba, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico per le complicanze di un’operazione subita a maggio, forse per un tumore alla prostata. Le sue condizioni non sono gravi, ma richiedono ancora un lungo periodo di cure ospedaliere.
Secondo fonti non confermate il potere sarebbe momentaneamente passato nelle mani del fratello maggiore Adan Chavez, governatore dello stato natale di Chavez, Barinas. Adan Chavez ha attirato l’attenzione dei media il 26 giugno, quando ha citato Che Guevara dichiarando che ‘sarebbe inaccettabile limitarsi solo al processo elettorale e non prendere in considerazione altre forme di lotta, fra cui la lotta armata’, lasciando intendere di essere pronto a servirsi di qualunque mezzo per mantenere il potere nel caso in cui le elezioni dessero esito negativo.
Si moltiplicano le voci su un possibile colpo di stato dell’esercito, che potrebbe approfittare della assenza di Chavez. Tuttavia non è facile effettuare un colpo di stato in Venezuela, anche perché chiunque tenti di conquistare il potere dovrà scontrarsi con la Milizia Nazionale Bolivariana (MNB), intrisa dell’ideologia chavista, che - pur essendo poco preparata – non esisterebbe a scendere in strada in appoggio al presidente in carica.
Lo stesso Chavez è consapevole che non è facile fare un colpo di stato in Venezuela: come testimonia il suo fallito putsch del 1992 – e quello dei suoi rivali nel 2002 – non è possibile prendere il potere senza il sostegno popolare. L’esercito nazionale ha ora chiesto di poter effettuare controlli periodici sugli arsenali della MNB, che invece il presidente rafforza e rende sempre più autonoma.
Chavez ha blindato la sua posizione stringendo legami con diversi gruppi di interesse, scatenando la competizione fra le fazioni dei suoi seguaci, seminando zizzania fra le opposizioni e armando i cittadini fedeli al suo governo.
Ovviamente Chavez non aveva calcolato i suoi problemi di salute, che l’hanno momentaneamente allontanato dalla scena politica. Al momento è in una botte di ferro, ma se dovesse stare all’estero ancora a lungo potrebbe trovare un paese diverso da quello che ha lasciato; e non sarebbe una bella sorpresa.
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