Il 24 agosto l’Iran ha annunciato di voler denunciare la Russia presso la Corte Internazionale di Giustizia per la mancata consegna del sistema missilistico S-300 – molto simile al Patriot statunitense. Nel 2007 Mosca si era impegnata a vendere gli S-300 all’Iran, ma dopo le sanzioni approvate dall’ONU contro Teheran nel 2010 non ha dato seguito all’impegno.
La Russia cerca di tenere con l’Iran blandi rapporti di collaborazione su programmi strategici non perché sia alleata dell’Iran o simpatizzi con il regime iraniano, ma per giocarsi i rapporti con l’Iran come oggetto di scambio nelle trattative con l’occidente, in particolar modo con gli USA. Il governo russo ha avviato una massiccia campagna di privatizzazioni in cui ha bisogno del sostegno economico, tecnico e imprenditoriale dei paesi occidentali, perciò ora vuole dimostrare a Washington e all’Occidente di essere un socio affidabile, anche politicamente: rifiutare di consegnare gli S-300 all’Iran è una bella mossa psicologica.
Mosca non ha più interesse a produrre gli S-300 anche perché li ha ormai rimpiazzati con gli S-400, e a breve uscirà il nuovissimo S-500.
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