Se cadesse Assad un nuovo governo siriano a maggioranza sunnita sarebbe probabilmente ostile a Hezbollah in Libano, perciò le fazioni libanesi si stanno preparando a questa eventualità.
Il gioco delle fazioni in Libano è piuttosto complesso (vedasi la ‘torta’ per capirne la composizione, e la cartina per vederne la dislocazione sul territorio).
Da un lato c’è Hezbollah, gruppo sciita sostenuto da Assad e dall’Iran, alleato anche con alcun gruppi di Drusi e di Cristiani all’interno del Libano. Insieme formano la Coalizione dell’8 marzo. Poi c’è la Coalizione del 14 marzo, sostenuta dall’occidente e dagli stati sunniti della regione, soprattutto dall’Arabia Saudita, al cui interno sono presenti altri gruppi di Drusi e Cristiani, insieme alla maggioranza sunnita.
Lo scorso gennaio Hezbollah ha causato il crollo del governo in Libano e dallo scorso giugno guida la coalizione che domina l’attuale governo del premier Nijab Miqati, sunnita, ma legato da forti legami economici al regime siriano.
In vista della possibile caduta di Assad, le due coalizioni stanno cercando di assicurarsi il sostegno futuro delle minoranze druse e maronite (cristiane), portandole dalla propria parte.
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