24 ottobre 2011
La Banca Cinese per lo Sviluppo finanzierà il 75% della costruzione delle raffinerie di Abreu e Lima in Venezuela, che costeranno $5,7 miliardi e saranno realizzate da Petroleos Brasileiros (Petrobras) sotto la direzione di Petroleos de Venezuela (PDSVA). Il restante 25% verrà finanziato dalla banca portoghese Espirito Santo.
Negli ultimi anni Cina e Venezuela hanno firmato contratti per un valore superiore ai $30 miliardi di dollari; questo finanziamento non è un’anomalia.
Per ora i dettagli dell’accordo non sono ancora disponibili, ma è probabile che il Venezuela ripaghi il suo debito con forniture di petrolio, data la necessità di diversificare i clienti per diminuire la dipendenza dagli USA, che è soprattutto legata alla raffinazione.
Attualmente il petrolio che il Venezuela vende alla Cina, spesso a prezzi molto inferiori a quelli di mercato, finisce anch’esso sul mercato statunitense perché la Cina non dispone di raffinerie adatte a trattare il greggio venezuelano, che è molto pesante. Le raffinerie per il greggio pesante sono lungo il Golfo dei Caraibi e negli Stati Uniti, perciò alla Cina conviene rivendere il greggio venezuelano agli USA anziché mandarlo alle proprie raffinerie a 15.000 km di distanza, che avrebbero problemi a trattarlo.
Con la costruzione delle raffinerie di Abreu e Lima il Venezuela potrà realmente raffinare il proprio greggio, e aprire un vero mercato in Asia svincolandosi – almeno in parte – dalla dipendenza statunitense.
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