Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, l’8 dicembre 2010 ha dichiarato che la BCE deve rispettare il Trattato istitutivo, che proibisce di finanziare i governi degli stati membri.
Il giorno successivo però ha fatto sapere che la BCE avrebbe acquistato obbligazioni di stati dell’Eurozona fino al limite di 20 miliardi di Euro la settimana, cioè mille miliardi l’anno: l’80% del fabbisogno totale previsto per il 2012. Inoltre dal 9 dicembre ha iniziato a concedere alle banche dell’eurozona prestiti a tre anni e a basso tasso di interesse in quantità illimitata.
Questo significa che per il 2012 la sopravvivenza dell’euro è garantita, e che non ci saranno fallimenti di stati sovrani: anche la Grecia potrà rifinanziare il proprio debito.
Ora i problemi dell’Europa non sono scomparsi, ma si sono trasferiti dall’aspetto finanziario a quello economico, sociale e politico.
I grandi problemi sono due:· la recessione, che provocherà instabilità sociale e reazioni politiche in molti paesi europei;
· la ricerca di una soluzione politica negoziata che permetta la sopravvivenza a lungo termine dell’integrazione economica e monetaria fra economie tanto diverse.
I mercati finanziari dovrebbero trovare un po’ di tranquillità, in attesa degli eventi.
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