In un mondo che ha fame di idrocarburi gli scisti bituminosi rappresentano una nuova risorsa.
Gli scisti bituminosi sono noti ai geologi da secoli, ed è noto che contengano metano. Però fino a pochi anni fa no si sapeva come sfruttarli. L'estrazione di metano da queste rocce non è cosa semplice, perché gli scisti sono estremamente duri e compatti. L'estrazione avviene in due fasi: prima si scava un pozzo verticale fino a trovare lo strato giusto, poi si scava in orizzontale lungo lo strato.
In un'era di gas e petrolio abbondanti e a basso costo non interessava utilizzare queste risorse. Oggi, invece, gli scisti bituminosi stanno riscrivendo la storia delle riserve mondiali di metano. Negli USA e in Canada è iniziato lo sfruttamento su scala industriale, con due sistemi di estrazione messi a punto negli USA. In Europa la Polonia è il paese più interessato allo sfruttamento dei suoi vasti giacimenti di scisti, per rendersi indipendente dal gas russo.
E gli altri paesi dell’Unione Europea? L'industria europea ha poche potenzialità e per ora non è pensabile ridurre il livello di dipendenza dell’Europa dal gas tradizionale. La Gazprom non ha molto di cui preoccuparsi: per ora normative ambientali e ostacoli legislativi frenano lo sviluppo di queste nuove tecniche di estrazione.
I progressi tecnologici hanno condotto al ‘fracking’, sistema che utilizza tubature orizzontali, acqua, sabbia e prodotti chimici per estrarre il gas dagli scisti. La tecnologia è in evoluzione: il "super-fracking" facilita ulteriormente il processo. Anche le tecnologie per la liquefazione hanno subito migliorie che già permettono l’alimentazione a gas dei veicoli.
L’UE è ancora diffidente nei confronti del fracking per motivazioni ambientali, sociali e politiche. Francia e Bulgaria si sono schierate contro, invece la Polonia continua ad andare avanti – anche se su scala modesta. L’Ucraina ha recentemente aperto i propri giacimenti all’esplorazione da parte di industrie del settore.
I sostenitori dell'estrazione del gas da scisti, e anche chi guarda con realismo alla situazione energetica globale, non si è preparato ad affrontare i veti dei vari paesi europei; ora però assistiamo a un'inversione di rotta, e sicuramente il ruolo dei gas di scisti verrà nuovamente preso in considerazione – ad esempio in Francia e in Bulgaria vi è un acceso dibattito sulla questione.
Man mano che le tecnologie di fracking avanzano, l'industria acquisisce maggiore consapevolezza della realtà sia politica sia geologica. Quando le istituzioni introdurranno regolamenti che possano rassicurare l'opinione pubblica, queste tecnologie potranno essere impiegate con efficienza.
Cambiamento climatico e indipendenza energetica spingono entrambi verso l’uso di energia pulita. Ora l'industria deve saper dimostrare, dati alla mano, che l'estrazione di gas da scisti è sicura e può avvenire seguendo regole e controlli stabiliti a livello comunitario.
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