Secondo i media cinesi la prolungata siccità nella provincia di Heilongjiang ha danneggiato 1000 acri di coltivazioni. Negli ultimi anni la Cina ha compiuto grandi sforzi per trasformare la regione in un'area agricola che gioca un ruolo chiave per la sicurezza alimentare del paese.
La crescita della popolazione e la rapida urbanizzazione hanno fatto crescere la domanda di cibo, che le regioni tradizionalmente produttrici di cereali faticano a soddisfare. Pechino conta perciò sulla produzione dell'Heilongjiang. A differenza delle altre aree del paese, dove la produzione è organizzata in piccole fattorie a gestione familiare che vendono sui mercati vicini, l'Heilongjiang è un esempio di agricoltura centralizzata, moderna, industrializzata.
L'Heilongjiang, nel nordovest della Cina, è scarsamente popolata. Non è mai stata una regione agricola perché per la maggior parte dell'anno fa troppo freddo per ospitare coltivazioni intensive senza ricorrere a impianti complessi che sopperiscano alle carenze del clima. Solo dal 2007 l'Heilongjiang è divenuta una regione importante nel settore agricolo cinese.
Tra il 2007 e il 2010 la produzione cerealicola cinese è passata da 34,5 a 55,7 milioni di tonnellate, e l'Heilongjiang ora fornisce alla Cina il 26,5% del grano, il 30% della soia e il 12% del mais. Il ministero dell'agricoltura stima che l'Heilongjiang fornisca il 25% di tutti i cereali commercializzati, corrispondenti al consumo di 240 milioni di persone.
Unico caso in Cina, l'Heilongjiang consuma molto meno di quel che produce, perché ha poca popolazione, perciò il prodotto delle sue enormi fattorie statali può essere spedito altrove. Il governo cinese ha compiuto grandi investimenti per collegare la provincia al resto del paese.
La Cina attualmente mantiene scorte pari al 40% della produzione cerealicola annua. L’azienda statale Sinograin provvede allo stoccaggio, al trasporto e alla distribuzione delle riserve. Ora che la desertificazione minaccia la produzione delle pianure settentrionali, per Pechino è di grande importanza il surplus dell'Heilongjiang.
La Cina cerca di conservare un’autonomia alimentare pari al 95% del fabbisogno, e di mantenere bassi i prezzi degli alimenti. Un eventuale calo della produzione dell'Heilongjiang potrebbe portare ad aumenti di prezzo e alla dipendenza da alimentari dall’estero. Per questa ragione il governo cinese negli ultimi anni ha acquistato terreni agricoli in America latina, Australia e Africa orientale, gestiti da aziende agricole statali cinesi.
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