Secondo dati recenti la situazione economica olandese è in peggioramento: il PIL è in calo dello 0,75%, i prezzi delle case sono in calo del 3,4% rispetto all’anno precedente, e il deficit previsto nel 2012 è del 4,6% del PIL (ben al di sopra dell’obiettivo europeo del 3%).
L’Olanda è uno dei paesi più avvantaggiati dal mercato unico e dall’euro: oltre ad avere un’economia ad alto valore aggiunto, è un importante crocevia di transito fra la Germania e l’Europa occidentale, e questo lo rende uno dei paesi più ricchi del vecchio continente nonché il più dipendente dal commercio – più ancora della Germania. Per questa ragione ha interesse alla stabilità dell’eurozona e del commercio infra-europeo.
Olanda e Germania sono fra i 4 paesi UE ad aver ancora la tripla A, e sono accesi sostenitori delle misure di austerità. Amsterdam vuole evitare qualunque incrinatura nell’alleanza franco tedesca, dato che sarebbe la prima a pagarne le conseguenze.
Il governo olandese, guidato da una coalizione che comprende Partito Liberale e Partito Cristiano Democratico, ha soltanto 75 voti su 150 in Parlamento, e riesce a governare grazie all’appoggio del Partito per la Libertà di Geert Wilders, che ora ha chiesto un referendum sulla moneta unica, e sta diventando euroscettico. Questo mette in dubbio la possibilità che il parlamento approvi il fiscal compact e le misure di austerità necessarie all’interno. Se cadesse il governo, l’Olanda sarebbe momentaneamente fuori dai giochi nei mesi a venire e la Germania perderebbe probabilmente un sostenitore all’interno dell’Unione Europea.
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