Il contrasto fra fazioni filorusse e filoccidentali in Moldavia ha portato a una situazione di stallo nello sviluppare una politica estera coerente. Ora il nuovo presidente Nicolae Timofti, eletto dalla coalizione filo-occidentale Alleanza per l'Integrazione europea (AEI), sembra voler uscire dall’empasse.
Durante la visita di Timofti il 26 Aprile a Bucarest, Moldavia e Romania hanno concordato sulla necessità avviare progetti energetici congiunti. Inoltre i due ministri della difesa hanno proposto di incrementare la cooperazione militare – iniziando con esercitazioni militari congiunte nel 2013. Il ministro della difesa Vitalie Marinuta ha poi aggiunto che la Moldavia potrebbe partecipare indirettamente alla realizzazione dello scudo missilistico europeo, collaborando con la Romania.
Chisinau sembra propendere verso l’Occidente, il che preoccupa la Russia, perché un sistema anti missili balistici (BMD, Ballistic Missile Defense) nell'Europa centrale è una spina nel fianco per i russi. I Russi hanno reagito ventilando l’ipotesi di riarmare i 1000 peacekeepers russi presenti in Transnistria – la provincia separatista moldava.
La popolazione moldava è fortemente divisa fra filo-russi e filo-occidentali, perciò Chisinau non può ignorare completamente gli interessi russi nella regione. Anche se la cooperazione fra Moldavia e Romania aumenterà, è probabile che la politica estera moldava non potrà sbilanciarsi troppo.
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