La scorsa settimana i ministri dell’Unione Europea hanno deciso in fretta il salvataggio delle banche spagnole. Tutto bene? I cittadini spagnoli non hanno più di che preoccuparsi?
Forse è meglio cercar di capire in che cosa consiste questo ‘salvataggio’.
Le banche spagnole sono in difficoltà, hanno urgente bisogno di contanti, e li hanno chiesti allo stato. Lo stato non ha denaro, e l’ha chiesto all’Europa. L’Europa ha deciso di imprestare 100 miliardi di Euro alle banche spagnole, con la garanzia dello stato spagnolo, cioè dei cittadini spagnoli. Il debito delle banche (enti privati) diventerà un debito dei cittadini spagnoli se le banche non dovessero pagare.
Il salvataggio delle banche è stato fatto anche dal governo americano, lo fanno sempre tutti gli stati: il fallimento delle banche porta al crollo dei sistemi finanziari e al congelamento di tutte le attività economiche. Un dramma intollerabile. Ma un giorno si dovrà pur trovare il modo per evitare che quando le banche gestiscono bene e fanno utili, gli utili vadano a remunerare i manager e gli azionisti privati, ma se gestiscono male e fanno perdite, le perdite diventano pubbliche. La nazionalizzazione delle banche è già stata sperimentata, ed è un rimedio peggiore del male.
Ma questo non significa che si debba rinunciare ad escogitare altri sistemi per limitare i danni.
Nel frattempo i cittadini spagnoli non hanno motivo di celebrare…
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