Il Kirghizistan ha poche risorse economiche: una delle più importanti è la miniera d’oro di Kumtor nella catena montuosa Tien Shan, ai confini con la Cina. La miniera è stata sviluppata nel 1997 da un consorzio di cui la canadese Centerra detiene la maggioranza, e la compagnia di stato Kirghyzaltyn deteneva originariamente il 16 %, portato nel 2007 il 33%. La Centerra ha la capacità tecnica di sfruttare e gestire la miniera che il Kirghizistan non ha, tuttavia il governo ha minacciato di nazionalizzare la miniera. Ora Centerra ha accettato di rinegoziare le condizioni del contratto, e la richiesta di nazionalizzazione è stata fermata dal parlamento il 27 giugno.
Il KirghizistaN ha avuto due rivoluzioni in sette anni, ha un’economia molto arretrata, non può permettersi di perdere le poche imprese che ha. Però spinge sempre la posta un po’ più in là con la minaccia di togliere le concessioni alle industrie straniere, o alle potenze che hanno basi militari o logistiche sul suo territorio: la Russia ha la base aerea di Kant, gli USA hanno la base aerea di Manas. Il risultato di queste minacce è sempre lo stesso: la rinegoziazione dei trattati e l’aumento del prezzo. Sarà probabilmente così anche per la miniera d’oro.
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