USA-Egitto
ci sarà un incontro?

25/09/2012

Il 23 settembre il presidente egiziano Mohammed Morsi sarà alla sessione di aperture dell’assemblea generale ONU a New York. Sarebbe l’occasione per un incontro con il presidente Obama, vista la complessità e l’importanza degli argomenti in sospeso, ma pare che l’incontro non ci sarà. Se così fosse, sarebbe segno che i rapporti Egitto-Stati Uniti sono fortemente deteriorati.

L’Egitto ha bisogno dell’aiuto economico e militare degli USA , e vorrebbe anche che gli USA accettassero il diritto dell’Egitto di rivedere i trattati internazionali, primo fra tutti gli accordi di pace di Camp David con Israele.  Gli USA non si fidano della Fratellanza Musulmana  ora al potere,  sanno che gli obbiettivi dei due paesi divergeranno sempre più nel tempo, ma sono disposti a mantenere  buoni rapporti e aiutare economicamente l’Egitto, in cambio della garanzia che gli accordi di pace con Israele non vengano rimessi in discussione, perché questo provocherebbe un processo pericoloso di destabilizzazione degli equilibri di tutta la regione,  con conseguenze  imprevedibili. Ma il 18 settembre scorso un consigliere di Morsi ha dichiarato che la revisione degli accordi di Camp David è soltanto questione di tempo, e che nel frattempo l’Egitto potrebbe decidere di sospenderne unilateralmente l’applicazione.

La politica di Morsi è ispirata al programma dei Fratelli Musulmani. Il suo potere è  però ancora in bilico: la nuova costituzione egiziana, che dovrà stabilire l’equilibrio di poteri fra le varie istituzioni del paese, non è ancora stata né redatta né approvata; alle prossime elezioni parlamentari  i Fratelli  dovranno confrontarsi con decine di altri gruppi, dai salafiti ai nasseriani, dai copti agli islamisti. La vittoria dei Fratelli Mususlmani è quasi certa, ma la società egiziana rimarrà divisa.

La situazione economica dell’Egitto è drammatica: senza turismo, senza investimenti stranieri, con le riserve in valuta estera assottigliate e la  benzina razionata, l’Egitto ha richiesto una linea di credito a Fondo Monetario Internazionale di 4,8 miliardi di dollari. Gli USA possono favorire e accelerare la decisione del Fondo, o ritardarla ostacolandola.  

Quanto è disposto al negoziato il presidente Morsi? Quanto è disposto ad allontanarsi dall’islamismo dei Fratelli per accomodare anche le altre componenti della società egiziana? Quanto è disposto a concedere per non rompere i legami con gli USA?  Probabilmente la visita di Morsi negli USA della prossima settimana incomincerà a fornire qualche risposta a questi interrogativi.  

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.