L’Esercito Libero siriano ha avvertito, con un comunicato datato 21 febbraio, che attaccherà gli Hezbollah all’interno del territorio libanese se questi non interromperanno i bombardamenti contro i villaggi siriani entro 48 ore.
Lo stesso Esercito Libero siriano ha poi sostenuto di aver attaccato Hezbollah anche se più tardi, nel corso della medesima giornata, ha smentito: le testimonianze però confermano gli scontri. A quanto pare, tre combattenti Hezbollah sarebbero già stati uccisi il 20 febbraio in uno scontro con i sunniti siriani in un villaggio libanese vicino al confine, a nord della Valle della Bekaa.
Scontri tra Hezbollah e combattenti sunniti su entrambi i lati del confine tra Siria e Libano sembrano inevitabili e piccole schermaglie hanno già avuto luogo, perché entrambe le parti cercano di mettere in sicurezza le proprie linee di rifornimento all’interno della Siria e di interrompere quelle altrui. Prevedendo che le forze alawite di Assad perderanno il controllo di Damasco e che la Siria si disgregherà in un mosaico etnico e religioso, gli Hezbollah hanno già preso il controllo di alcuni villaggi sciiti lungo il bacino dell’Al Qusayr (vedere cartina a destra), che dal Libano giunge sino ad Homs, e stanno fronteggiando i ribelli dell’Esercito Libero siriano.
Non è quindi una sorpresa che il Libero Esercito siriano conduca attacchi contro Hezbollah nella zona di Al-Qusayr, dove si sono già verificati scontri nei mesi recenti. Quando i ribelli sunniti saranno più sicuri nella loro campagna militare contro le forze alawite in Siria, questi scontri diventeranno certamente più frequenti e rischieranno di destabilizzare il Libano. I leader salafiti a Sidone, nel Libano meridionale, stanno già minacciando di assaltare gli edifici Hezbollah nell’area e ciò potrebbe rappresentare un elemento catalizzatore per scontri settari nel Paese. Gli Hezbollah sanno che la loro situazione in Libano si indebolirà se perderanno le linee di rifornimento attraverso la Siria, ma al momento continuano ad essere la milizia più grande, meglio addestrata e meglio equipaggiata della regione.
Molti sunniti libanesi, per primi i salafiti di mentalità più transnazionale, hanno intenzione di espandere la ribellione sunnita all’interno del Libano e sfidare l’autorità sciita di Hezbollah, ma − come dimostrano le smentite del 21 febbraio − la maggioranza sunnita ritiene che uno scontro aperto con Hezbollah sia prematuro fino a che le forze alawite controlleranno Damasco. Sull’altro fronte, Hezbollah non ha interesse ad aumentare il livello di scontro, ma si sta organizzando per la prossima, inevitabile guerra civile in Libano.
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