Come potenziare
la produzione agricola

03/06/2013

La crescita demografica, la rapida urbanizzazione e l’ascesa della classe media nei Paesi in via di sviluppo provocano l’incremento della domanda di prodotti alimentari e il conseguente aumento dei prezzi. La FAO stima che la produzione mondiale di cereali di base dovrà crescere del 70% entro il 2050, in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo. È necessario ricercare nuove varietà, o cultivar, di grano e di altri cereali di base. Si stima che il tasso di crescita della popolazione rallenterà nei prossimi decenni, ma la popolazione mondiale supererà comunque i 9 miliardi entro il 2050. 

La produzione agricola dovrà soddisfare questa crescente domanda di prodotti alimentari. In particolare, si dovranno sviluppare metodi in grado di aumentare la resa dei raccolti o piante in grado di crescere in condizioni non ottimali (vedere mappa a lato). Studi di questo tipo sono stati portati avanti fin dalla Rivoluzione Verde degli anni Cinquanta, iniziativa che puntava alla diffusione di tecniche e tecnologie usate nei Paesi industrializzati – compresi pesticidi, fertilizzanti e varietà migliorate di sementi – nei Paesi in via di sviluppo. Dagli anni Sessanta in poi si è registrato un aumento costante della resa media annua dei principali cereali di base, ma questa crescita ha subito una battuta d’arresto durante lo scorso decennio, soprattutto nelle regioni sviluppate. I metodi per aumentare la resa dovranno prevedere l’uso di OGM, ovvero specie generate tramite il trasferimento controllato di geni, che non si possono ottenere tramite ibridazioni tradizionali. 

Tuttavia gli OGM sono ancora oggetto di un’accesa controversia politica, ambientale e sociale nei paesi europei. Gli OGM più all’avanguardia resistono agli erbicidi e sono in corso ricerche a livello accademico, statale e industriale per sviluppare nuove varianti con caratteristiche in grado di garantire un forte aumento della produzione. Saranno sempre più necessari raccolti più abbondanti e piante più robuste, in grado di sopravvivere in condizioni sfavorevoli. L’aumento delle superfici coltivate non è un’alternativa percorribile, perché le terre più fertili non ancora coltivate sono già destinate a usi non agricoli. La maggior parte dei terreni liberi non presenta le condizioni ottimali per la coltivazione e richiede comunque varietà più robuste di sementi. È il terreno che determina quale cultivar di grano o di altri cereali avrà la resa migliore: solo in Nord America esistono più di 300 cultivar di grano. Per valutare quale varietà avrà più successo bisogna considerare le caratteristiche specifiche, per questo difficilmente si troverà un’unica soluzione per far fronte alla crescente domanda di prodotti alimentari. È più probabile che si troveranno numerose soluzioni regionali che nel loro insieme permetteranno di aumentare la produzione mondiale in modo graduale ma costante.

I diversi climi e le diverse caratteristiche del terreno richiedono modifiche ad hoc per aumentare la resa.

L’11 maggio un laboratorio inglese ha annunciato di aver sviluppato una nuova varietà di grano in grado di far aumentare la resa fino al 30%. La nuova varietà è stata creata incrociando una varietà moderna di grano con un’antica varietà d’erba che si ritiene essere l’antenata del grano moderno. Le sementi sono state pensate per coltivazioni in condizioni fresche e umide, tipiche del Regno Unito. Nel 2012 alcuni ricercatori in Australia, applicando una tecnica simile, hanno invece creato una varietà di grano molto robusta, ma adatta a terreni salati. 

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