Il potere, la violenza e il sacro
Dossier

27/08/2013

I comportamenti collettivi ripetono – in forme sempre diverse – schemi rintracciabili chiaramente fin nelle più antiche società di cui abbiamo notizia, in ogni parte del mondo. Gli antropologi negli ultimi cento anni hanno portato alla luce questi schemi ricorrenti, storici, psicologi e filosofi li hanno studiati e discussi. Se tutti noi diventassimo consapevoli di questi meccanismi e di questi schemi di azione e reazione collettiva, potremmo forse evitare di ripetere errori ed orrori. 

Il percorso che proponiamo con questi video – pensati per uso didattico nelle scuole, ma anche per volonterosi autodidatti − mette in luce il rapporto di base fra la violenza e il sacro, fra il sacro e la legge, fra il sacro e la coesione o esclusione sociale, fra la religione e il potere, in tutte le società umane.       

La paura, la violenza e la fede nel valore salvifico del sangue

Ogni evento anomalo suscita paura, soprattutto se non sappiamo spiegarcene la causa o ragione. La paura è uno stato di tensione che dapprima paralizza l’azione, poi porta a reazioni aggressive. L’aumento dell’aggressività fra i membri del gruppo crea uno stato di crisi.

La violenza fratricida nei miti fondatori delle società e i riti di coesione

L’antropologia culturale ha evidenziato che le società umane fanno iniziare la propria storia particolare da un atto di violenza, da un assassinio fra consanguinei, quasi sempre fra fratelli. Da questa violazione originaria del tabu ha inizio la storia del gruppo.

Il sacro, la legge e il potere politico

Il sacro fonda la solidarietà sociale e fonda le norme che la regolano. Nelle società umane i legami che mantengono unito il gruppo sono la celebrazione di riti sacri collettivi per mezzo di sacerdoti, la legge, l’autorità di imporla con la forza.

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