Il GLONASS, sistema satellitare globale di navigazione russo, rappresenta al momento l’unica alternativa al GPS americano. Nell’ultimo mese il GLONASS è stato oggetto di svariate dichiarazioni della Russia, che ha annunciato di voler includere nel sistema anche la Bielorussia e il Kazakistan, e di voler costruire circa cinquanta stazioni al suolo in trentacinque paesi, per migliorare la precisione del sistema di navigazione anche al di fuori dei confini russi. La Russia sta anche proponendo il GLONASS come alternativa al GPS in Sudafrica, Cina, India e Brasile, nel contesto di un più ampio sforzo per integrare economicamente e finanziariamente i BRICS ed emarginare Stati Uniti ed Europa. Ma alcuni paesi non paiono entusiasti di affidarsi ai sistemi russi: la Cina in particolare ha mostrato un certo scetticismo e sta sviluppando il BEIDOU, la propria alternativa al GPS.
Il GLONASS e il GPS sono prodotti della Guerra Fredda, quando Russia e Stati Uniti svilupparono ciascuno il proprio sistema di navigazione satellitare. Il GPS fu creato principalmente a fini militari e iniziò a essere impiegato per scopi civili solo a metà degli anni ’90. Al momento del crollo dell’URSS il GLONASS era quasi pronto e la Federazione Russa dichiarò che sarebbe stato operativo nel giro di pochi anni, ma la crisi degli anni ’90 costrinse Mosca a trascurare il progetto fino a tempi relativamente recenti. Dopo la fine della Guerra Fredda, Stati Uniti e Russia hanno iniziato a collaborare e gli Stati Uniti hanno ridotto i finanziamenti destinati alla corsa allo spazio. Oggi gli USA si affidano a razzi russi per le missioni nello spazio che prevedono un equipaggio. L’Atlas V, uno dei più importanti veicoli di lancio per satelliti militari e di intelligence, usa come propulsore lo R-180, un razzo di produzione russa. Tutto ciò sarebbe stato impensabile durante la Guerra Fredda. Ma l’attuale situazione in Ucraina sta riaccendendo vecchie tensioni e la NASA ha ora sospeso diversi contratti con la Roscosmos, l’agenzia spaziale russa.
Fin dalla sua prima elezione a presidente, nel 2000, Putin ha voluto ammodernare il GLONASS per farne la legittima alternativa al GPS. Nonostante i proclami, il GLONASS è ancora lontano dall’essere operativo. Al momento i Russi dispongono di stazioni di controllo solo in Russia e in Brasile, e stanno trattando con Vietnam, Spagna, Indonesia e Cuba per impiantarne altre.
Il GPS e sistemi analoghi hanno molte funzioni, ma in fin dei conti continuano a essere più importanti per usi militari che civili. Sono di grande aiuto nella navigazione, nella misurazione dei terreni e nell’ingegneria civile, ma diventano indispensabili per individuare e monitorare la posizione delle forze armate in aree calde del pianeta. Stati Uniti e Russia continueranno dunque a impiegare questo genere di sistemi per controllarsi e contenersi a vicenda e per perseguire i rispettivi obiettivi nello spazio.
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