Mosca
e le carte di credito

06/06/2014

La Russia si sta attrezzando per prevenire gli effetti di eventuali sanzioni che la taglierebbero fuori dal sistema delle carte di credito internazionali. L’élite russa è molto preoccupata dai rischi di un maggiore isolamento internazionale. Le sanzioni attuali prevedono il blocco delle transazioni con carte di credito Visa e MasterCard effettuate attraverso le banche Bank Rossiya, SMP Bank e InvestCapitalBank. Si tratta di banche piccole: quelle maggiori continuano a poter effettuare transazioni.

A livello internazionale la maggior parte delle carte di debito e credito sono gestite da Visa, Mastercard ed Europay, seguite da American Express, China’s UnionPay e Japan Credit Bureau. In Russia il 59% delle transazioni avviene ormai tramite carta di credito/debito: sono in circolazione circa 30 milioni di carte di credito e 192 milioni di carte di debito. Esistono carte di credito locali che effettuano transazioni attraverso banche commerciali locali, ma si tratta di meno del 5% del mercato – contro il 60% di Visa e il 35% di MasterCard. Il blocco di Visa e MasterCard avrebbe ripercussioni gravi sulle imprese russe, e anche su quelle estere che operano nel paese.

La Russia ha in programma una serie di iniziative per rendersi meno vulnerabile.

Ad aprile la Duma ha votato una legge che richiede a Visa e MasterCard di lasciare in deposito presso la Banca Centrale Russa una garanzia pari a due giorni di transazioni giornaliere – cioè $3,8 miliardi. Questa cifra è pari a cinque volte il guadagno annuale delle due aziende! Visa ha fatto capire che preferirebbe lasciare ogni operazione in Russia, piuttosto che obbedire. Negoziati sono attualmente in corso.

Il Cremlino sta cercando di sviluppare un sistema di carte di credito proprio per rendersi indipendente dalla rete occidentale. Pechino ha offerto di espandere le operazioni di UnionPay in Russia, ma Mosca punta su un sistema proprio, perciò in aprile ha varato una legge che prevede un sistema di pagamenti con carta di credito processati direttamente dalla Banca Centrale Russa.

Il nuovo sistema potrebbe essere attivato già a fine anno, ed è simile al modello giapponese. Il Japan Credit Bureau (JCB), fondato nel 1961, domina il mercato giapponese ed è riuscito a battere la concorrenza occidentale. Grazie agli altissimi standard, il JCB è attivo in altri 190 paesi – UnionPay e Japan Credit Bureau sono gli unici due operatori orientali di carte di credito che vendono prodotti e servizi sui mercati internazionali.

La creazione di un sistema centralizzato avrebbe un altro vantaggio per il governo russo: conoscere le transazioni che avvengono nel paese, aumentare i proventi della banca centrale e quindi delle casse statali. Inoltre il sistema potrebbe essere esportato negli stati integrati con la Russia, in particolare nei paesi che fanno parte dell’Unione Doganale o dell’Unione Eurasiatica.

 

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