Nelle province meridionali della Tailandia si intensifica la violenza dei gruppi separatisti. Negli ultimi 10 anni più di 6000 persone sono già state uccise nella provincia, a maggioranza islamica, di Patani, dove la maggioranza parla il malese, non il Thai.
La Malesia si è offerta di mediare fra i separatisti e il governo. Trattative sono già stata condotte nel 2013 dal precedente governo, ma senza risultato. Dopo il fallimento delle trattative le esplosioni e gli attacchi sono aumentati di intensità d hanno anche mostrato un maggiore livello di sofisticazione. Gli attacchi sono rivolti contro le guardie di sicurezza nei villaggi, le stazioni di polizia, ospedali, attività economiche, ferrovie e tralicci, ed anche contro i civili, soprattutto gli insegnanti, considerati strumento della cultura thai, che gli indipendentisti rifiutano.
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