ISIS
e armi biologiche

04/09/2014

Il 28 agosto scorso  la rivista Foreign Policy ha pubblicato un articolo di Harald Doornbos e Jenan Moussa dal titolo: ‘Found: The Islamic State's Terror Laptop of Doom.’ 

L’articolo narra che in un computer dello Stato Islamico in Siria è stato trovato un documento di 19 pagine che dà istruzioni ai militanti per creare un’arma biologica utilizzando la peste degli animali. Per fortuna non è un’impresa facile, e non ci riusciranno, sostiene Scott Stewart in un articolo del 4 settembre per Stratfor, e fornisce alcuni dati poco noti.

La peste è endemica nei roditori e nelle pulci in vaste parti del mondo. Fra gli uomini ci sono fra 1000 e 2000 casi di peste l’anno in tutto il mondo, alcuni persino negli Stati Uniti. Ci sono casi di peste in Libia e in Algeria, ma non si conoscono casi di peste né in Siria né in Iraq. lI batterio Yersinia pestis può infettare l’uomo attraverso le vie respiratorie o attraverso la pelle, ad esempio per il morso di una pulce. Ma è un batterio che muore alla luce del sole, e i cui effetti si curano con gli antibiotici. E basta una mascherina per evitare il contagio per inalazione.

La peste come arma biologica fu usata nella storia dai Tatari di Crimea, che catapultavano i cadaveri dei morti di peste sui Genovesi nel XIV secolo. E’ stata usata lo scorso secolo dai Giapponesi in Manciuria. L’ Unione Sovietica durante la Guerra Fredda aveva un programma di produzione di bacilli di peste in aerosol da usare come arma biologica. E negli anni ’80 il gruppo terrorista del giapponese Aum Shinrikyo spese diversi milioni di dollari in laboratori per produrre armi biologiche, sperimentando le tossine del botulino, l’antrace, il colera, persino il virus dell’Ebola. Fra il 1990 e il 1993 condusse diversi attacchi con armi biologiche, ma con esisti così poco evidenti che nessuno se ne accorse, fino all’attacco del 1995 nella metropolitana di Tokyo. Avrebbe potuto uccidere molte più persone comprando un paio di fucili.

Si sa che al Qaeda cerca da anni di sviluppare armi chimiche e biologiche. A dicembre 12998 Osama Bin Laden se ne vantò in un’intervista. Ma produrre armi biologiche è un lavoro che richiede grandi conoscenze scientifiche, laboratori attrezzati, anni di lavoro. Senza contare che l’ambiente secco, assolato e desertico della Siria e dell’Iraq ucciderebbe rapidamente i batteri eventualmente dispersi nell’ambiente. Insomma, secondo Scott Stewart possiamo stare tranquilli: il terrorismo non ci ucciderà con armi biologiche. Altre armi sono molto più efficienti e meno costose.

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