Il compleanno di Putin

09/10/2014

Il Cremlino in soli due giorni ha impiegato $1,6 miliardi di dollari delle proprie riserve in valuta estera per mantenere stabile il valore del rublo – raggiungendo così il totale di $51 miliardi dall’inizio della crisi su un totale di $630 miliardi. E l’economia non accenna a dare segni di ripresa: le stime di crescita sono poco promettenti anche perché i finanziamenti esteri si sono dimezzati.

La difficile situazione crea tensioni anche nell’establishment politico russo: il ministro delle finanze Anton Siluanov, appartenente al clan liberale, ha recentemente espresso critiche al piano per la difesa di Putin – un piano da $770 miliardi in dieci anni per il riarmo del paese – perché troppo oneroso. Al di là delle motivazioni puramente difensive, gli investimenti militari servono a Putin anche per comprarsi la fiducia dell’apparato di sicurezza del paese.

Il presidente russo è stato in sella per oltre 15 anni perché ha sempre saputo bilanciare gli interessi dei vari clan offrendo ricompense, ma mantenendoli in competizione fra loro. In quanto ex agente del KGB intrattiene buoni rapporti con l’apparato di sicurezza, ma non può fare a meno dell’aiuto dei settori più liberali, dato che la Russia ha bisogno di tecnologia occidentale per ammodernare l’apparato economico e militare.

Ora il sistema scricchiola: l’apparato di sicurezza è finito sul banco degli imputati per la pessima gestione della crisi ucraina, mentre i circoli liberali sono accusati di aver contribuito al peggioramento del quadro economico. Ogni fazione bada più al proprio tornaconto personale che al benessere dello stato, e tutti chiedono comunque di più a Putin. Forse proprio per questo Putin ha deciso di farsi un grosso e inconsueto regalo per il suo compleanno: due giorni di completa solitudine nella foresta siberiana.