Unione Europea:
i problemi che non si affrontano

31/10/2014

Mentre l’Europa cerca di trovare regole comuni per le banche, manca una politica comune per lo sviluppo economico e manca una politica comune per l’immigrazione. Se il Consiglio Europeo e la Commissione Europea non affronteranno presto questi due aspetti fondamentali, l’UE finirà col venir percepita dai popoli come una ennesima superstruttura burocratica irrilevante e costosa, e il sogno dell’integrazione europea finirà col perdersi in mille piccole rivalità regionali.

Dall’Italia, Portogallo, Spagna o Grecia i migliori giovani emigrano in Germania, Inghilterra, Austria, nei paesi in cui trovano buone possibilità di studio, di lavoro e di vita. Si inseriscono con relativa facilità, e prendono a lavorare e pagare le tasse nei paesi di residenza, arricchendoli, ma provocano risentimento fra i giovani delle popolazioni locali, che vedono aumentare la concorrenza. Nel frattempo in Italia, Grecia, Spagna e Portogallo arrivano centinaia di migliaia di immigrati dai paesi del bacino del Mediterraneo devastati da guerre civili e sottosviluppo, alla ricerca di salvezza dalla violenza, oltre che di migliori condizioni di vita. All’arrivo questi immigrati hanno bisogno prima di tutto di aiuti per trovare casa e lavoro, per imparare la lingua, per inserirsi in un mondo diverso da quello che hanno lasciato. Col tempo diventeranno una risorsa, una forza lavoro a basso costo per le mille necessità di popolazioni locali mediamente molto vecchie, che non possono contare sui loro giovani migliori, perché sono emigrati verso nord. Ma mentre i giovani dell’Europa mediterranea contribuiscono all’ulteriore sviluppo dei paesi ‘forti’ e delle loro economie, i paesi mediterranei d’Europa pagano il costo dell’inserimento di immigrati da paesi extra europei.

Questa situazione alimenta risentimenti e opposizione anti-immigrati un po’ ovunque in Europa, fomentando un nuovo nazionalismo e la crescita di partiti euroscettici e anti-immigrazione. Il risentimento anti-immigrati potrebbe diventare pericolosamente forte nei paesi dove la crisi economica è più forte e dura più a lungo, cioè proprio nei paesi mediterranei d’Europa. E con il risentimento anti-immigrati potrebbe crescere il risentimento contro le élite e i governi favorevoli all’integrazione europea, portando al governo forze populiste euroscettiche.

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