Oggi la Grecia ha un debito pubblico pari al 177% del PIL (nel 1980 era il 22.6%) e un debito privato pari al 122 % del PIL (nel 1980 era il 37.4%). Nello stesso periodo il PIL è cresciuto del 20%.
Che cosa ha determinato questo aumento sproporzionato del debito? In un primo tempo le politiche dei governi socialisti degli anni ’80, che aumentarono grandemente la spesa pubblica: nel 1990 il debito pubblico raggiunse il 100% del PIL, mentre il debito privato era stabile. Nel 2001 la Grecia entrò nell’Eurozona e i Greci iniziarono a pagare interessi del 2-3% l’anno sui prestiti, anziché il 10-18% richiesto fino all’anno prima. Nel 2008 il debito dei privati era già il 94 % del PIL, quello pubblico aumentava di 10-15 punti l’anno. Fra il 2001 e il 2010 la paga minima venne raddoppiata. Proprio allora scoppiò la crisi finanziaria ed economica e il governo aumentò le spese per compensare la riduzione di spesa e di investimenti dei privati ed evitare una contrazione eccessiva del PIL, che però avvenne ugualmente.
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