Il 6 ottobre 2015 un complicato attacco terroristico compiuto con una serie di veicoli esplosivi ha semi-distrutto l’hotel al Qasr nella provincia di Aden, dove pare fosse acquartierato temporaneamente il governo dello Yemen. L’hotel è un largo complesso isolato su di un promontorio facilmente difendibile, ed era difeso dall’esercito e dalle forze di sicurezza. L’attentato è stato rivendicato dallo Stato Islamico. Se la rivendicazione è vera (tutto lascia pensare che lo sia, perché l’altra forza terroristica attiva nella regione, alQaeda, ha raggiunto un accordo con il governo e con i Sauditi e ha cessato gli attacchi), significa non soltanto che lo Stato Islamico ha deciso di attaccare − per la prima volta − direttamente e apertamente forze alleate dell’Arabia Saudita, ma anche che ha raggiunto un tale livello di capacità operativa in Yemen da far pensare che il paese sarà travagliato ancora a lungo dalla guerra civile, anche se il governo dovesse trovare un accomodamento con gli Houthi ribelli, con la mediazione dell’ONU (le trattative sono in corso).
Da mesi è attivo in Yemen un gruppo che si presenta in internet come lo Stato Islamico del Wilayat di Aden-Abyan e sostiene di combattere contro gli Houthi sciiti. Video di esecuzioni di Houthi da parte di questo gruppo circolano in rete da più settimane.
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