La crisi in Siria, la Turchia e il bluff dell'Europa

09/10/2015

Il 5 ottobre 2015 il presidente turco Erdogan è volato a Bruxelles per ‘vendere’ all’Europa un piano per creare una zona protetta – dalla Turchia e dalla Nato − a sud della sua frontiera con la Siria, dove poter accogliere i rifugiati, evitando che si riversino in Europa. Lo scopo di Erdogan è anche avere il via libera per allargare la propria sfera di influenza sul nord della Siria ed evitare che vi si rafforzino invece i Curdi. Il progetto turco non è stato accolto con entusiasmo in Europa perché comporta il mettersi in aperto contrasto con la politica russa, rischiare uno scontro fra aerei russi e aerei della NATO sui cieli della Siria, che in questi giorni sono attraversati dai missili russi a lunga gittata, oltre che dai suoi aerei militari. Con la piena cooperazione dell’Iran, che ha aperto i suoi cieli ai missili russi di lunga gittata lanciati dal Mar Caspio. L’Europa non è affatto pronta a uno scontro militare con la Russia. Nessuno lo è, neppure gli Stati Uniti. Perciò Erdogan non riuscirà a ‘vendere’ il suo progetto alla NATO, né all’Unione Europea. Troppo tardi: forse tre mesi fa il progetto avrebbe avuto possibilità di successo, ma ora no.

Ora qualunque mossa in Siria e in Iraq non è più un ‘semplice’ intervento in una situazione locale caotica e mortifera, ma di scarsa significanza per gli equilibri globali. Ora si rischia lo scontro militare dell’Europa – della NATO − con la Russia! Putin ha fatto una mossa ardita, che ci obbliga a dichiarare i nostri bluff. Ora che gli USA hanno dimostrato di volersi sganciare davvero dal Medio Oriente, di essere disposti a lasciar via libera anche all’Iran, Putin ne ha rapidamente tratto le conclusioni. Noi Europei non sappiamo come rispondere, anzi non sappiamo neppure chi dovrebbe rispondere: la NATO (cioè gli USA)? Chi ha il compito istituzionale di valutare e decidere la politica estera, la guerra o la pace, per l’Europa? Abbiamo soltanto istituzioni incaricate della politica commerciale, la politica estera non rientra nelle competenze dell’Unione Europea. 

Ora qualunque mossa in Siria e in Iraq non è più un ‘semplice’ intervento in una situazione locale caotica e mortifera, ma di scarsa significanza per gli equilibri globali. Ora si rischia lo scontro militare dell’Europa – della NATO ? con la Russia.

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