Dopo decenni di rivalità e di scontri indiretti, il Sudan e l’Uganda stanno discutendo le condizioni per ristabilire rapporti diplomatici normali. A questo risultato hanno concorso i buoni uffici del primo Ministro del Sud Sudan, il nuovo stato che si è formato staccandosi dal Sudan.
Subito dopo l’indipendenza, proclamata nel 1956, nel sud del Sudan scoppiò una guerra civile che durò fino al 1972 e riprese nel 1983. I Sudanesi del sud, per lo più cristiani o animisti, non volevano accettare di essere governati da Khartoum, dove il governo era composto quasi esclusivamente da islamici appartenenti alla popolazione del nord. L’Uganda intervenne in sostegno dei ribelli, mentre il governo di Khartoum (capitale del Sudan) intervenne a sua volta a sostenere i gruppi ribelli che operavano in Uganda. Nel 2005 un accordo di pace pose fine alle ostilità. Nel 2011 venne indetto un referendum che portò alla secessione del Sud Sudan, poi divenuto stato autonomo.
Ora il Sud Sudan ha interesse ad avere buoni rapporti sia con l’Uganda sia con il Sudan e ad avere confini tranquilli sia a nord che a sud. Uganda e Sudan hanno interesse a porre fine alle ribellioni interne e al flusso di rifugiati che si origina ogni volta che una regione è tormentata da ribellione e guerriglia. Dopo sessant’anni di ribellioni, di guerriglia e di ostilità anche fra i governi, forse la regione troverà la tranquillità.
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