Dopo l’accordo per aggiungere la valuta cinese al paniere di valute utilizzate dal FMI per i Diritti Speciali di Prelievo (30 novembre), ecco altre notizie positive, tutte di dicembre 2015:
- il Congresso USA ha approvato una riforma del Fondo Monetario Internazionale che raddoppia le contribuzioni e assegna maggiori diritti di voto a Brasile, Russia e Cina.
- l’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha deciso di porre fine ai sussidi alle esportazioni di prodotti agricoli e di rinunciare a perseguire gli obbiettivi del Doha Round, su cui da quindici anni non si riesce a trovare l’accordo.
I sussidi all’agricoltura sono stati per vent’anni politica comune degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, ma hanno sempre destato grande opposizione negli altri paesi del mondo. La rinuncia ai sussidi all’agricoltura spiana la via per trovare accordi globali su altri argomenti importanti, dall’energia al controllo dell’inquinamento ambientale, su cui si è già trovato un primo accordo di massima al recente summit ONU a Parigi, denominato COP21.
Anche le modalità con cui si è raggiunto l’accordo all’OMC sono significative. I negoziati previ sono stati condotti in segreto soltanto fra Europa, USA, Cina, Brasile e India: pochi paesi, che però costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione del mondo e del PIL globale. Questi cinque paesi hanno dato prova di sapersi accordare per proporre e approvare regole applicabili universalmente. È un passo avanti importante per sperimentare sistemi di governance dell’economia globale.
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