La Russia punisce la Turchia sostenendo i Curdi

28/12/2015

Selahattin Demirtas, capo del principale partito politico turco in favore dell’autonomia curda, votato anche da cittadini di etnia non curda, si è recato in visita ufficiale a Mosca, dove il suo Partito Democratico del Popolo aprirà una sede. Si tratta di un partito integrato nel sistema politico turco, che ha ottenuto quasi il 10% dei voti alle elezioni del 2014 e ha rappresentanti in parlamento. Però l’esercito turco ha recentemente attaccato a colpi di mortaio la capitale storica dei Curdi, Diyarbakir.  Sì, i Turchi fanno guerra non soltanto alle città curde oltre il confine iracheno, ma anche ad alcune di quelle dentro al territorio turco! Da noi in Occidente si cerca di non parlarne, perché la Turchia è nostra alleata nella NATO ed è in trattative con l’Unione Europea. Il sostegno russo al partito filo curdo e anti-Erdogan è chiaramente uno schiaffo al governo turco, che sta ora cercando di aprire trattative con Demirtas per pacificare i rapporti.

L’organizzazione curda che ha più aderenti fra i Curdi della Turchia non è il Partito Democratico del Popolo ma il PKK, che in passato ha realizzato numerosi attentati, perciò è stato riconosciuto come organizzazione terroristica anche dall’Unione Europea e dagli USA, ed è impresentabile a livello internazionale. Il PKK turco però ha recentemente creato l’Unione Democratica del Popolo insieme ai Curdi della Siria. A dicembre 2015 i Russi hanno ribadito in tutte le sedi diplomatiche internazionali che ai negoziati sulla Siria dovrà partecipare anche l’Unione Democratica del Popolo, cioè anche il PKK: per la Turchia questo è il materializzarsi del peggiore degli incubi, perché potrebbe portare alla secessione della parte curda della Turchia.

La Russia ha una lunga storia di sostegno alla causa curda. Il PKK professa ancora un’ideologia nazionalista ma anche socialista. L’Unione Sovietica ha sempre offerto rifugio ai Curdi perseguitati o in fuga. Il primo film in lingua curda della storia, "Zare," fu girato in Russia nel 1926. Anche la Siria degli Assad, alleata dell’Unione Sovietica nel periodo della Guerra Fredda, ha sempre offerto sostegno e rifugio ai militanti del PKK.

 

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