India e Iran hanno avuto stretti rapporti nella storia, data la loro vicinanza geografica. La lingua ufficiale dell’impero Mogul, (mappa a fianco) che si estendeva dall’India all’Afghanistan, era il farsi, cioè il persiano. Da allora l’India ha sempre avuto una vasta popolazione di religione islamica. In anni recenti l’India e l’Iran hanno sostenuto le stesse fazioni in Afghanistan durante le guerre civili.
L’Iran è per l’India un fornitore importante di petrolio, anche se non raggiunge i volumi dell’Arabia Saudita o degli Emirati. Ora i due paesi hanno sviluppato il progetto di un gasdotto sottomarino dall’Iran all’India attraverso l’Oman, che dovrebbe portare in India almeno 31 milioni di metri cubi di gas al giorno. Un altro progetto congiunto di grande peso è il potenziamento del porto di Chabahar (mappa a fianco) in Iran, vicino al confine con il Pakistan, di fronte all’Oman, a circa 300 chilometri dallo stretto di Hormuz, attraverso cui passano ogni giorno centinaia di petroliere. L’India dovrebbe contribuire al progetto con 85 milioni di dollari nella prima fase, destinata a creare due terminali per navi portacontainers. Successivamente dovrebbe investire altri 110 milioni di dollari per la costruzione di una ferrovia che colleghi il porto alle miniere di ferro di Hajigak in Afghanistan. L’Iran ha già investito 340 milioni di dollari per sviluppare il porto e ha dichiarato l’area circostante zona franca, cioè area extra-doganale di libero scambio. Il porto principale dell’Iran è a Bandar Abbas, sullo stretto di Hormuz, che però è in acque basse. Le navi di grande pescaggio debbono scaricare a Jebel Ali negli Emirati, e di qui le merci proseguono in treno-blocco verso l’Iran. Chabahar è invece un porto di acque profonde.
Per l’India l’alleanza commerciale con l’Iran per lo sviluppo e l’utilizzo del porto di Chabahar è volta a controbilanciare l’alleanza del Pakistan con la Cina e la costruzione del grande porto di Gwadar, oltre che ad aprire un canale di penetrazione commerciale in Afghanistan e in Asia Centrale. L’India ha sempre mostrato interesse all’Afghanistan: vi effettua investimenti e lavori pubblici, contribuisce con aiuti allo sviluppo. Nel 2009 l’India ha già costruito l’autostrada 606 che collega la città afgana di Delaram con la cittadina iraniana da cui partono le strade per Chabahar. Questo percorso è ora usato per portare grano dall’India in Afghanistan.
Il progetto del porto di Chabahar però è ancora lontano dall’essere realtà: lo sviluppo completo delle infrastrutture portuali e industriali prevede una spesa di oltre 31miliardi di dollari, che dovranno essere finanziati da investitori privati. L’Afghanistan, punto d’arrivo della futura ferrovia, è ancora lontano dall’essere pacificato, perciò la costruzione della ferrovia non si sa quando potrà avvenire. Inoltre gli accordi Iran-India hanno difficoltà a essere applicati sia per le inefficienze delle burocrazie, che per le reciproche diffidenze.
L’India mantiene piena indipendenza nelle alleanze commerciali: ha un patto di cooperazione con l’Arabia Saudita, che è anche il maggior fornitore di petrolio, benché i Sauditi e gli Iraniani siano rivali.
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