L'accordo UE-Turchia
sui migranti

19/03/2016

Tutti i media sono pieni di dettagli sull’accordo raggiunto il 18 marzo fra i rappresentanti del governo turco e dell’UE per regolare in modo congiunto l’afflusso di rifugiati in Europa. L’accordo non tratta di migranti economici, ed è condizionato dal verificarsi di tutta una serie di condizioni: insomma, ha significato soltanto come gesto diplomatico di buona volontà per affrontare e risolvere i problemi insieme, tramite processi legali e burocratici complessi, ma la sua efficacia reale dipenderà dagli interessi e dalle decisioni effettive del governo turco, oltre che dalla determinazione dell’Unione Europea a far sentire la propria voce e i propri interessi in modo autorevole. Ma dato che l’Unione Europea non ha – non ha mai avuto − una voce politica comune, sulla determinazione dell’Unione nessuno può contare, finché non decideremo che l’Unione politica deve essere costruita davvero.

Per chi vuole leggere l’elenco completo delle condizioni dell’accordo, alleghiamo il riassunto (in inglese) pubblicato da Stratfor.

Si noti come sia necessario che il governo turco approvi tutta una serie di norme per garantire il rispetto delle norme internazionali su migranti e rifugiati, perché poi il governo greco (e ogni altro governo) possa riconoscere la Turchia come stato sicuro verso il quale espellere i migranti. Senza questi due lunghi processi legislativi e burocratici, la deportazione verso la Turchia di migranti e rifugiati potrà esser impugnata in qualunque tribunale, perché formalmente illegale.

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.