Turchia: si dimette il primo ministro

08/05/2016

Dopo un periodo di crescenti tensioni con il presidente Erdogan, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha deciso di dimettersi. È un altro strappo interno al partito AKP, cui entrambi appartengono.

Erdogan lavora da tempo per far approvare una nuova costituzione che trasformi il sistema politico turco in un regime presidenziale, mentre attualmente è il Primo Ministro a detenere gran parte dei poteri. Inoltre Erdogan preme per abolire l’immunità parlamentare, usa il pugno di ferro contro i giornalisti non allineati e contro i rivali politici, cerca l’alleanza con i nazionalisti turchi contro i Curdi. La durezza maggiore la esibisce nei confronti dei Curdi, soprattutto quelli entro i confini della Turchia, che però reclamano più autonomia, anche con l’uso di attentati terroristici. La situazione di instabilità e di guerra civile nei confinanti territori della Siria e dell’Iraq non soltanto ha portato in Turchia milioni di rifugiati, ma rischia di coinvolgere anche la Turchia, pensa Erdogan, attraverso una possibile insurrezione curda.

Lo scontro politico interno alla Turchia rischia di minare il neonato accordo sui migranti con l’Unione Europea. Firmato il 20 marzo, l’accordo stabilisce che la Turchia implementi le misure per accogliere i migranti e il parlamento ha appena approvato tutte le condizioni dell’Unione Europea per liberalizzare, a partire da fine giugno, le restrizioni circa la concessione del permesso di soggiorno. Ma la Turchia resta divisa sulla possibilità di accogliere milioni di migranti e questa divisione rende ancora più complicata l’applicazione delle misure propedeutiche all’attuazione dell’accordo.

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